n. 29 qui managua,
nicaragua...e dintorni

 

13 Ottobre 2009

12 Ottobre
Dia de la Raza Una conquista chiamata scoperta

agenzia stampa dell'associazione di amicizia e solidarietà italia-nicaragua
 da una idea di cesare ciacci
 collaborazione di :angela di terlizzi, toni moreschi, federica comelli, massimo angelilli
corrispondenze e foto dal nicaragua e dintorni di giorgio trucchi

qui managua, nicaragua è supplemento ed integrazione on line del bollettino bimestrale "NICARAHUAC - Nicaragua e dintorni"
edito dall'Associazione di amicizia e solidarietà Italia-Nicaragua. Dir. resp. Bruno Bravetti. Aut. Trib. di Bologna n.5289 del 5/9/1985. Come il bollettino offre aggiornamenti periodici sul Nicaragua, analisi politiche, attività e progetti dell'Associazione, oltre ad editoriali e notizie brevi. Il bollettino stampato si può ricevere per posta attraverso il tesseramento all'AIN, oppure contattandoci direttamente. I vari numeri sono accessibili anche on-line in formato Acrobat PDF sul sito www.itanica.org nella voce "Boll. Nicarahuac".
in questo numero

L'Honduras resiste: in Italia una rappresentante del Fronte nazionale contro il colpo di Stato / Ecuador: referendum, vince il desiderio di cambiare / IL DESTINO DELL’AMERICA SI GIOCA IN HONDURAS / Venezuela: il Presidente Chávez inaugura La radio del Sur / Cronologia della crisi honduregna / ASA: rafforza la cooperazione Sud - Sud / Basi navali a Panama / IN RICORDO DI MERCEDES SOSA

L'Honduras resiste: in Italia una rappresentante del Fronte nazionale contro il colpo di Stato

Dal 12 al 14 ottobre 2009 sarà presente in Italia Betty Matamoros, rappresentante del “Frente Nacional contro el Golpe de Estado”, che riunisce le organizzazioni della società civile e i cittadini honduregni che si battono contro la dittatura di Roberto Micheletti, insediatosi come presidente il 28 giugno 2009, dopo aver costretto all’esilio forzato quello democraticamente eletto Manuel Zelaya.
Betty Matamoros, invitata nel nostro Paese dal Comitato “Resiste Honduras” è in Europa da metà settembre. La sua visita è nell'ambito di un'iniziativa che ha portato lei ed altri rappresentanti dell'opposizione honduregna ad attraversare il nostro continente per raccontare il dramma vissuto dal popolo honduregno, che la violenza del golpe ha forzatamente riportato indietro di 30 anni, agli anni Ottanta delle guerre civili. Quella di Betty Matamoros è la prima testimonianza diretta proveniente dal Paese centroamericano, e sarà l’occasione di fornire alla stampa notizie e testimonianze uniche.
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Ecuador: referendum, vince il desiderio di cambiare
Il trionfo del SI in tutto l’Ecuador è stato assoluto, la votazione per la nuova Costituzione politica elaborata dall’Assemblea nazionale costituente ha ottenuto il 63% (al 94.19% del voto scrutinati) mentre il NO si è aggiudicato il 28.11, il voto nullo il 7.2 e il voto bianco lo 0,72%, secondo le informazioni del Tribunale supremo elettorale. Il risultato del referendum del 28 settembre riflette la grande aspettativa verso un cambiamento della maggioranza degli ecuadoriani che si è manifestata nelle ultime quattro votazioni. Questo desiderio comprende anche gli emigrati negli Usa e in Europa che sono stati colpiti dalla crisi che sta percorrendo i paesi dominanti. “Vogliamo che l’Ecuador cambi per potere tornare al nostro paese” è il messaggio che hanno mandato i migranti che sono più di tre milioni. La gente si è espressa a favore di una democrazia partecipativa, vuole intervenire in modo attivo e permanente nella vita politica e questo segna una differenza qualitativa importante rispetto la democrazia rappresentativa che è stata istaurata nel 1979 e in cui la popolazione poteva solo recarsi alle urne per eleggere chi avrebbe approfittato per sfruttare la situazione nel prossimo futuro.
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IL DESTINO DELL’AMERICA SI GIOCA IN HONDURAS

In questo articolo fisso alcune riflessioni iniziate poche ore dopo il rientro di Zelaya sul suolo hondureño e continuate nei giorni successivi quando l’ambasciata del brasile è diventata l’epicentro del terremoto politico centroamericano. Affronto il tema partendo da un punto di vista diverso e cerco, tramite il presidente deposto, di localizzare i protagonisti organizzati nelle entità di base e nel Frente Nacional de resistencia. Tre colpi di stato in sette anni: l’Impero ne ha persi due e corre il rischio di perderne uno di più. Negli ultimi sette anni, tre tentativi di golpe sono stati fatti dalle oligarchie latinoamericane coordinate, in forma ufficiale e ufficiosa, con gli Stati Uniti tramite il Dipartimento di stato, il Comando sud e agenzie come la Cia e la Dea. Il primo tentativo è stato in Venezuela nell’aprile 2002 con la deposizione di Chávez culminata poi in un’insurrezione popolare, Caracas sul piede di guerra e le forze armate divise. Chávez è tornato al potere e ha rafforzato il suo stile di governo. Dopo la vittoria sui golpisti e la sconfitta della destra, dopo il black out petrolifero, la gente dei “barrios” è passata all’offensiva forzando il governo ad approfondire il processo di divisione di entrate e rendite.
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Venezuela: il Presidente Chávez inaugura La radio del Sur

La Radio del Sur promuoverà l’unione tra i popoli attraverso lo scambio di contenuti informativi prodotti da un gruppo di corrispondenti e collaboratori di nazionalità diverse e di provata esperienza. Hugo Chávez Frías, presidente della repubblica bolivariana del Venezuela, inaugurerà a breve l’emittente con gli obiettivi di rafforzare la storia e la cultura dell’America latina, dei Caraibi e dell’Africa e di promuovere le lotte politiche rivoluzionarie dei popoli del Sud del mondo.
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Cronologia della crisi honduregna

28 giugno: Zelaya cerca di realizzare una consultazione popolare per verificare se la popolazione sia d’accordo nel convocare un’Assemblea costituente per riformare la Costituzione. Circa 200 militari entrano nella sua casa attorno alle 5 di mattina, lo arrestano e lo espellono in Costa Rica. La Corte suprema di giustizia dichiara che la destituzione di Zelaya rispetta l’adempimento di un ordine giudiziario. Il Congresso Nazionale designa il nuovo presidente, Roberto Micheletti, governante de facto. I militari sequestrano il Presidente eletto e lo trasferiscono forzatamente all’estero. La comunità internazionale condanna in maniera unanime il colpo di stato.

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ASA: rafforza la cooperazione Sud - Sud

Nel secondo Incontro America del sud – Africa, Asa, il 27 settembre è stato firmato un accordo per rinforzare la cooperazione sud – sud nelle aree riguardanti l’economia, tecnologia, energia, alimentazione, commercio e area sociale. La dichiarazione finale stabilisce l’approfondimento dello scambio di esperienze tra l’Unità Africana, Ua, e l’Unione delle nazioni sudamericane, Unasur, finalizzato a alleanze strategiche che promuovano la crescita economica sostenibile, l’incremento di posti di lavoro dignitosi e le politiche di inclusione sociale.
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Basi navali a Panama

Il Governo di Panama ha annunciato l’intenzione di firmare un accordo che permetterà di installare basi aeronavali sulla costa panameña ufficialmente per operazioni contro il narcotraffico. Inoltre accorderà agli Stati Uniti facilitazioni doganali e migratorie. Non sorprende il fatto che, il nuovo governo di destra di Panama cerchi di ripetere nel proprio territorio quello che è successo nella vicina Colombia. L’articolo di seguito è stato pubblicato su un importante giornale di Panama, la Prensa, il 27 settembre 2009.

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IN RICORDO DI MERCEDES SOSA

E' morta Haydé Mercedes Sosa (9 luglio 1935-4 ottobre 2009), "La Negra" - così era conosciuta tra gli amici e tra gli artisti della musica. Perché Mercedes Sosa non è mai rimasta circoscritta ai canti folclorici dell'America Latina, o ai canti di protesta e poi della resistenza di questo continente così unito, non solo per le sue "vene aperte" (Eduardo Galeano), ma anche per la sua gente, i suoi dolori, la sua capacità di rinascere e soprattutto per i suoi artisti popolari. Per coloro che - tanto nei giorni della speranza che nei momenti più foschi - hanno saputo unire le loro voci in un canto che arriva al cuore di ogni popolo, Mercedes Sosa è stata una di quelle voci originali che - come una rondine che annuncia la primavera - è sempre stata presente; la sua voce profonda resta nei nostri cuori come una bandiera che inneggia alla vita, e che ci invita ad andare avanti. Siamo vicini al popolo argentino nel dolore per questa grande perdita, ed esprimiamo le nostre condoglianze ai familiari di Mercedes.

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