n. 30 qui managua,
nicaragua...e dintorni

 

17 Novembre 2009

agenzia stampa dell'associazione di amicizia e solidarietà italia-nicaragua
 da una idea di cesare ciacci
 collaborazione di :giorgio trucchi, toni moreschi, federica comelli, massimo angelilli, adriano cernotti
corrispondenze e foto dal nicaragua e dintorni di giorgio trucchi

qui managua, nicaragua è supplemento ed integrazione on line del bollettino bimestrale "NICARAHUAC - Nicaragua e dintorni"
edito dall'Associazione di amicizia e solidarietà Italia-Nicaragua. Dir. resp. Bruno Bravetti. Aut. Trib. di Bologna n.5289 del 5/9/1985. Come il bollettino offre aggiornamenti periodici sul Nicaragua, analisi politiche, attività e progetti dell'Associazione, oltre ad editoriali e notizie brevi. Il bollettino stampato si può ricevere per posta attraverso il tesseramento all'AIN, oppure contattandoci direttamente. I vari numeri sono accessibili anche on-line in formato Acrobat PDF sul sito www.itanica.org nella voce "Boll. Nicarahuac".
in questo numero

Le forze armate USA tornano ad occupare le basi di Panama - di Antonio Mazzeo / NICARAGUA : ECONOMIA POLITICA DELLA RIFORMA TRIBUTARIA - di Orlando Núñez Soto / Agenti e rotte del saccheggio in America latina - di Ana Esther Ceceña / L'ONU SI RIFORMA: LA "RESPONSABILITÀ DI PROTEGGERE" - di Alberto Cruz / Puerto Rico, in piazza contro i licenziamenti - di Alessandro Grandi / Honduras: una soluzione improbabile - di Atilio A. Borón / Giornata mondiale della Fame - Di Enildo Iglesias – Rel-UITA / Uragano Ida: danni in Costa Atlantica

Le forze armate USA tornano ad occupare le basi di Panama - di Antonio Mazzeo

Procede senza sosta la controffensiva del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti in America latina. Dopo aver firmato un accordo con il governo colombiano per l'utilizzo di sette basi aeree, Washington ha ottenuto dalle autorità panamensi l'autorizzazione a reinstallare proprie unità militari in quattro stazioni navali di fondamentale importanza per il controllo del Canale di Panama e dei Carabi. Lo ha denunciato il diplomatico Julio Yao, presidente del Servicio de Paz y Justicia, durante il discorso ufficiale pronunciato il 3 novembre scorso in occasione dell'annuale festa di commemorazione del "padre dell'indipendenza" panamense, Manuel Amador Guerrero.
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NICARAGUA : ECONOMIA POLITICA DELLA RIFORMA TRIBUTARIA - di Orlando Núñez Soto
All'inizio del 2007 il Presidente della Repubblica, il comandante Daniel Ortega, orientò un gruppo guidato da funzionari del Ministero del tesoro, delle finanze e credito pubblico affinché preparasse, in forma concertata una proposta di riforma tributaria. Durante i primi anni del governo sandinista le riscossioni fiscali stavano aumentando del 20% e per questo il gruppo era stimolato a continuare a discutere la proposta con diversi settori tra cui il settore privato ed alcuni economisti che lavorano come assessori delle camere imprenditoriali o delle organizzazioni civili. Nonostante l'incremento delle riscossioni, il Presidente applica, per ragioni d'etica politica, una notevole riduzione dei salari dei funzionari del governo, abbassando il tetto degli alti salari da 7.000 a 3.000 dollari, oltre alla sospensione d'altri benefici (acquisto di veicoli, uso di carte di credito, etc.).
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Agenti e rotte del saccheggio in America latina - di Ana Esther Ceceña

Stiamo affrontando una fase di crisi, crisi sistemica che non annuncia un crollo o un'esplosione prossima ma è espressione della vocazione mutevole del capitalismo e della sua capacità di adattarsi o adeguarsi alle condizioni mutevoli di un quadro economico e sociale in movimento. Anche se il carattere della crisi dimostra la non sostenibilità del capitalismo, non lo elimina né gli impedisce di cercare una sua ricomposizione. La crisi da spazio a una maggiore concentrazione della ricchezza e del potere e concede condizioni di forza e, al tempo stesso di vulnerabilità, a un potere ogni volta più escludente che, nella sua arroganza, mette in opera meccanismi diversi di supporto e articolazione o coesione in un contesto sempre più contraddittorio.
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L'ONU SI RIFORMA: LA "RESPONSABILITÀ DI PROTEGGERE" - di Alberto Cruz

Il Premio Nobel per la Pace assegnato al presidente degli Stati Uniti è una beffa; dicono che glielo hanno dato per il suo lavoro a favore di un Nuovo Ordine Mondiale e per la sua "scommessa per il multilateralismo". Ma se c'è qualcuno che veramente si è impegnato per questo Nuovo Ordine Mondiale e per il multilateralismo meritandosi, pertanto, questo premio, d'altra parte non imprescindibile come tutti quelli che assegna qualsiasi istituzione occidentale (fino ad ora solo il ministro vietnamita per le Relazioni Estere Le Duc Tho ha avuto la dignità di rifiutarlo (nel 1973) quando glielo assegnarono ex aequo con Henry Kissinger per aver raggiunto un accordo di pace in Vietnam sebbene la guerra sarebbe continuata per altri due anni), è il nicaraguense Miguel D'Escoto Brockmann, che da poco ha lasciato il suo incarico di presidente dell'Assemblea Generale dell'ONU. Durante il suo mandato l'organismo internazionale ha provato a ripararsi dall'impeto con il quale l'Occidente tutto, l'arrogante autodenominatisi "comunità internazionale", l'ha assalito a partire dalla guerra contro la Jugoslavia (1999).
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Puerto Rico, in piazza contro i licenziamenti - di Alessandro Grandi

Più di 20 mila lavoratori del settore pubblico hanno perso il posto di lavoro negli ultimi mesi Decine di migliaia di persone si sono date appuntamento per le strade della capitale per protestare contro i licenziamenti dei lavoratori del settore pubblico voluti dal governatore e contro le decisioni in materia economica prese del governo. In pochi mesi bruciati 20 mila posti di lavoro. Per i sindacati di Puerto Rico, stato libero ma associato al governo degli Stati Uniti, quella avvenuta ieri per le strade della capitale San Juan è stata una manifestazione storica, di importanza vitale, a cui hanno partecipato anche le associazioni studentesche. Ovvie le differenze sui numeri: per il governo la manifestazione non avrebbe goduto di un largo consenso mentre per i sindacato il discorso è esattamente l'opposto e parla di un'adesione massiccia. Era da tempo che i sindacati locali avevano posto l'accento sulla grave situazione economica in cui versava l'isola, dovuta soprattutto alla recessione internazionale ma in particolar modo alla grave crisi finanziaria che ha colpito gli Usa. Ma mai si sarebbero aspettati tanti lavoratori del settore pubblico lasciati per la strada.

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Honduras: una soluzione improbabile - di Atilio A. Borón

Si è risolta la crisi politica in Honduras? Anche se si è aperto uno spiraglio di nuove opportunità, tutto parrebbe indicare che non c'è troppo spazio per l'ottimismo. Ricordo quanto avevo detto ai tempi del golpe e cioè che Micheletti sarebbe rimasto al governo solo fino a quando avesse potuto contare sull'appoggio, attivo o passivo, di Washington. La Casa Bianca ci ha messo quattro mesi a capire quanto sia costato sostenere un regime golpista nella regione. Afflitta dai numerosi problemi di politica estera, soprattutto il rapido deterioramento della situazione in Afganistan e Pakistan e lo stallo delle sue truppe in Iraq, Obama ha dato una sterzata al Segretario di Stato Hillary Clinton, principale artefice dell'appoggio ai golpisti, e ha inviato Thomas Shannon a Tegucigalpa con l'incarico di restaurare l'ordine nel caotico cortile di casa. Subito dopo, Micheletti archiviava le sue bravate e accettava quanto fino a quel momento era inaccettabile. Shannon evidentemente aveva trasmesso l'ordine addolcendo la pillola con la dichiarazione che ammirava entrambi i lider della democrazia honduregna:il golpista e il destituito.
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Giornata mondiale della Fame - Di Enildo Iglesias – Rel-UITA

In molte altre occasioni abbiamo fatto riferimento alla tendenza a parlare di certi argomenti attraverso l'uso di antonimi. Convocati per trattare il tema della salute, ci ritroveremo a parlare delle malattie. Se trattiamo l'annoso tema del lavoro cominceremo ad affrontare il tema della disoccupazione e se l'argomento è quello dell'istruzione gli interventi saranno focalizzati sulla situazione dell'analfabetismo nel paese. Continuando con questo paradosso, durante la Giornata Mondiale dell'Alimentazione dovremo necessariamente occuparci della fame. In modo vergognoso la fame non smette di crescere. Il 16 ottobre 2007 denunciavamo che il numero di persone che vivono in situazione di povertà estrema e che non coprono il proprio fabbisogno alimentare minimo era arrivato a 852 milioni. Attualmente – secondo l'ultima relazione dell'agenzia delle Nazioni Unite per l'Agricoltura e l'Alimentazione, Fao – questo numero si è elevato a 1.020 milioni, cioè quasi una persona su sei al mondo soffre la fame. Tutto ciò vuole dire che mentre noi commemoriamo un nuovo anniversario della Fao all'interno della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, la fame aumenta senza sosta, senza nessun segno di rallentamento o inversione di tendenza.

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Uragano Ida: danni in Costa Atlantica

a Difesa civile dell'esercito del Nicaragua e il Sistema nazionale di prevenzione e mitigazione dei disastri, Sinapred, insieme al Ministero della salute, Minsa, hanno organizzato 12 voli per trasportare alimenti e altri materiali destinati alle comunità più danneggiate, ha informato la portavoce presidenziale Rosario Murillo il 9 novembre. Ha anche aggiunto che "si sta lavorando anche al monitoraggio dei pozzi e alla distribuzione di cloro per l'acqua destinata al consumo umano. Si sta preparando l'invio di lamine di zinco destinate a ristrutturare i tetti delle abitazioni". Nei prossimi giorni sarà fatta una missione di valutazione cui parteciperà il segretario per la costa casribegna, Lumberto Campbell, il capo della Difesa civile dell'esercito e il segretario esecutivo del Sinapred oltre la vice ministro della salute, Nora Orozco. La missione dovrà fornire un quadro completo della situazione. La Murillo ha segnalato inoltre che questo fenomeno naturale è il prodotto del cambiamento climatico causato dal modello depredatore del capitalismo senza regole. "Questo disastro non ha solo portato sofferenza, perdite alle famiglie nicaraguensi ma anche a molte in Centroamerica.

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