n. 44 qui managua,
nicaragua...e dintorni

14 Aprile 2011

agenzia stampa dell'associazione di amicizia e solidarietà italia-nicaragua
 da una idea di cesare ciacci
 collaborazione di :giorgio trucchi, toni moreschi, federica comelli, angela diterlizzi, fabrizio lorusso
corrispondenze e foto dal nicaragua e dintorni di giorgio trucchi

qui managua, nicaragua è supplemento ed integrazione on line del bollettino bimestrale "NICARAHUAC - Nicaragua e dintorni"
edito dall'Associazione di amicizia e solidarietà Italia-Nicaragua. Dir. resp. Bruno Bravetti. Aut. Trib. di Bologna n.5289 del 5/9/1985. Come il bollettino offre aggiornamenti periodici sul Nicaragua, analisi politiche, attività e progetti dell'Associazione, oltre ad editoriali e notizie brevi. Il bollettino stampato si può ricevere per posta attraverso il tesseramento all'AIN, oppure contattandoci direttamente. I vari numeri sono accessibili anche on-line in formato Acrobat PDF sul sito www.itanica.org nella voce "Boll. Nicarahuac".
in questo numero

Dole annuncia la fine del processo nel caso Nemagón / Repressione selvaggia in Honduras, non si salvano neanche i bebè / L’ENEL IN GUATEMALA E I POPOLI INDIGENI / CILE - Pesanti condanne a dirigenti mapuche / Perù: elezioni presidenziali - di Luis Vittor / Haiti: il nuovo Presidente - Di Fabrizio Lorusso / APPELLO INTERNAZIONALE : Comitato dei Familiari dei Detenuti Desaparecidos in Honduras COFADEH

Dole annuncia la fine del processo nel caso Nemagón - di José Adán Silva

La Corte Superiore di Los Angeles ha emesso il verdetto finale in uno dei casi in cui ordina che venga revocata la sentenza che prescriveva l’indennizzo della parte lesa
La multinazionale nordamericana Dole Food Company Inc ha annunciato dalla sua sede di Westlake Village, California,Usa, che la Corte Superiore di Los Angeles ha emesso il verdetto finale rispetto una delle cause in cui i contadini ed ex lavoratori delle piantagioni di banane chiedevano un risarcimento alla compagnia per i danni provocati dall’uso del pesticida Nemagòn. Il 16 marzo l’ufficio stampa della Dole ha annunciato che la Corte ha emesso il verdetto nel caso Tellez in cui si ordina di revocare la sentenza che prescriveva di indennizzare i contadini nicaraguensi. “La pubblicazione del verdetto revoca la precedente sentenza respingendo la richiesta degli accusatori nicaraguensi che avevano dichiarato di essere stati lavoratori del banano nelle piantagioni utilizzate dalla Dole negli anni settanta” afferma parte del comunicato dell’ufficio stampa.Il 6 ottobre 2008, la stessa Corte aveva emesso una sentenza sul caso Tellez contro Dole ma la compagnia aveva fatto ricorso denunciando il fatto che i contadini e i loro avvocati avevano mentito e commesso una frode di fronte alle autorità.
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Repressione selvaggia in Honduras, non si salvano neanche i bebè - di Dick e Mirian Emanuelsson
Un pacifico presidio di migliaia di persone trasformato questo giovedì in un inferno di gas lacrimogeni. E’ la risposta del regime del signor Porfirio Lobo agli insegnanti che continuano a lottare per difendere i loro diritti, revocati dal regime di Lobo e dal Congresso Nazionale.
Migliaia di docenti, donne, uomini, giovani, studenti, operai, contadini e noi giornalisti siamo stati brutalmente aggrediti dalla polizia preventiva e dal Comando Cobra nella capitale Tegucigalpa. Ma anche in città come Danli, Paraìso e Comayagua vi sono state aggressioni da parte di uomini in divisa. A Comayagua 22 manifestanti arrestati e picchiati, ed uno di essi è stato vittima d’una pallottola sparata da un’arma di grosso calibro, afferma Jaime Rodríguez, presidente dell’ordine degli insegnanti COPEMH. Secondo Radio Globo a Tegucigalpa sono state arrestate 27 persone.
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L’ENEL IN GUATEMALA E I POPOLI INDIGENI

L’AIUTO ALLO SVILUPPO: SVILUPPO DI CHI E DI COSA?
Riceviamo quanto sotto riportato, che descrive la situazione creatasi nel municipio guatemalteco di Cotzal, della quale avevamo dato una breve notizia poche settimane or sono. Il nostro Mininotiziario sta diventando un bollettino di guerre contro i popoli indigeni amerindi, nostro malgrado (vedi nel solo 2011 i Mininotiziari n.2, 3, 9). Una vergogna italiana, ci scrivono dal Guatemala i giovani del “Consejo de Juventudes Maya, Garifuna y Xinca de Guatemala”, questa del modo di procedere della multinazionale Enel Green Power assistita dal “nostro” ambasciatore. Gli stati al servizio delle multinazionali, commentiamo noi. E con buona pace della green economy così decantata anche a parte della sinistra. Chiediamo ai nostri lettori che condividono il nostro malessere di diffondere la notizia che ci riguarda in quanto italiani.
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CILE - Pesanti condanne a dirigenti mapuche

Pesanti pene detentive sono state comminate a quattro dirigenti mapuche, accusati di tentato omicidio nei confronti del procuratore Mario Elgueta e di tre ufficiali di polizia e di intimidazione e furto ai danni di un agricoltore (un ex collaboratore degli agenti di Pinochet, secondo gli organismi di difesa dei popoli indigeni). Héctor Llaitul, è stato condannato a 25 anni; Ramón Llanquileo, Jonathan Huillical e José Huenuche a vent'anni di carcere.
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Perù: elezioni presidenziali - di Luis Vittor

Il presagio di Vargas Llosa si è avverato e i risultati ufficiali confermano che i peruviani andranno al ballottaggio il 5 giugno per scegliere il prossimo presidente tra il nazionalista Ollanta Humala e l’esponente della destra Keiko Fujimori in una sfida che molti non avrebbero mai voluto vivere. Humala, un ex militare di 48 anni, lider del partito nazionalista “Gana Perù” ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti soprattutto con l’appoggio maggioritario delle regioni del centro sud andino e della zona amazzonica un appoggio che già aveva ricevuto nelle scorse elezioni del 2006.
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Haiti: il nuovo Presidente - Di Fabrizio Lorusso

Secondo i risultati preliminari del Consiglio Elettorale di Haiti il popolare cantante Michel Martelly, cinquantenne amico del rapper haitiano-americano ed ex Fugees Wyclef Jean, è il nuovo presidente del paese caraibico con il 67% delle preferenze (circa 717mila voti). Il candidato del partito Risposta Contadina, conosciuto anche col nome d’arte di Sweet Micky, ha sconfitto al ballottaggio la costituzionalista ed ex first lady Mirlande Manigat (settantenne, del partito Unione dei Democratici Nazionali Progressisti) che ha ottenuto il 31% dei voti mentre l’affluenza alle urne è stata inferiore al 30%. Infatti su circa 4 milioni di aventi diritto, ha votato poco più di un milione di persone. Qualche centinaio di sostenitori di Martelly s’è riversato per le strade della capitale Porto Principe per manifestare soddisfazione e festeggiare la vittoria di un personaggio che ha saputo promuoversi come “la novità”, “il presidente del popolo”. In realtà era il più comodo e gestibile per Washington che controlla il gioco delle donazioni e dei fondi per la paventata e immobile “ricostruzione” post terremoto.
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APPELLO INTERNAZIONALE : Comitato dei Familiari dei Detenuti Desaparecidos in Honduras COFADEH

Il Comitato dei familiari detenuti, desaparecidos in Honduras, Cofadeh, fa un appello urgente affinché si torni a puntare l’attenzione sul nostro paese per i seguenti fatti:
1 La normalità che avrebbe dovuto ricostruirsi con un dialogo di riconciliazione, è costellata ogni giorno dalla morte di persone e dalla stabilizzazione provocata dai golpisti violenti al potere in società con il narcotraffico e il crimine organizzato.
2 La diseguaglianza e la povertà hanno messo in pericolo la governabilità dell’Honduras; questa destabilizzazione ha aumentato il panico di piccoli settori privilegiati che hanno aumentato la condizione indifesa degli altri.
3 L’istituzione statale, posteriore al golpe del giugno 2009, funziona come un fattore di dominazione e sottomissione assoluta da parte delle elites violente sulla cittadinanza non ancora soggiogata.
4 Il controllo illimitato dei poteri dello Stato, dei media corporativi, le chiese e gli apparati repressivi regolari e irregolari, ha creato una forma di terrorismo statale.
5 Corresponsabili di questa struttura terroristica che viola i diritti umani e criminalizza la dissidenza, sono un gruppo di paesi, particolarmente gli Stati Uniti, Colombia e alcuni paesi europei e organismi internazionali come la Banca Mondiale e il Fmi che erogano finanziamenti a questo regime.
6 Le operazioni condotte a cielo aperto dal narcotraffico e da altre forme di criminalità negli spazi militari e poliziali, causano morti violente di bambini, giovani, uomini adulti e donne in una misura superiore a settanta su centomila abitanti.
7 Il potere di fatto esercitato da grandi industriali e banditi ha preso il controllo delle forze armate e si è posto al comando di decisioni strategiche per il paese comprendendo il presupposto nazionale che ha aumentato le spese di difesa e sicurezza di duemila milioni di lempire a scapito dell’educazione e della salute.
8 L’impunità è totale e non si percepisce uno Stato di diritto perché non esiste per le vittime e, purtroppo, la comunità internazionale fa solo da spettatore sperando inutilmente che “la normalità precedente il golpe ritorni di nuovo”.
9 L’elite mantiene il potere con la forza e emette leggi che rafforzano i piccoli gruppi economici e criminalizza le lotte sociali a favore della popolazione. Utilizza civili e militari come portavoce aggressivi.
10 Le leggi di confisca dei beni del crimine organizzato sono una forma per lavare le operazioni illecite di uno stato invischiato con un presupposto insanguinato e le leggi antiterrorismo che prevedono un intervento finanziario sulle associazioni civili e intercettazioni telefoniche, sono l’altra espressione del terrorismo di stato.
11 La militarizzazione sproporzionata delle zone di produzione del Rio Aguan, dopo il massacro dei contadini nel settore di El Tumbador, costituisce un’altra strategia violenta volta a criminalizzare le lotte contadine e sperimentare un nuovo percorso di sicurezza nazionale devastante.

Per questi motivi il Cofadeh fa un appello alla comunità internazionale a intervenire senza indugi sulla questione honduregna per cercare di evitare altre morti, violazioni dei diritti e perdita della pace. Lo chiediamo qui e ora. Non come paramilitari o spie ma come scudi umani di fronte alla barbarie. Internazionalisti per rafforzare l’Honduras insieme alla resistenza nazionale.De los hechos y de los hechores, ni olvido ni perdónTegucigalpa, M.D.C., 03 de diciembre de 2010Barrio La Plazuela, Avenida Cervantes, Casa No. 1301Apartado Postal 1243/ E-mail: mail@cofadeh.orgTel / Fax: (504) 220- 5280 / 220- 7147 Sitio Web: www.cofadeh.org

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