n. 48 qui managua,
nicaragua...e dintorni

8 Settembre 2011

agenzia stampa dell'associazione di amicizia e solidarietà italia-nicaragua
 da una idea di cesare ciacci
 collaborazione di :giorgio trucchi, toni moreschi, federica comelli, angela diterlizzi, manuela canavesi
corrispondenze e foto dal nicaragua e dintorni di giorgio trucchi

qui managua, nicaragua è supplemento ed integrazione on line del bollettino bimestrale "NICARAHUAC - Nicaragua e dintorni"
edito dall'Associazione di amicizia e solidarietà Italia-Nicaragua. Dir. resp. Bruno Bravetti. Aut. Trib. di Bologna n.5289 del 5/9/1985. Come il bollettino offre aggiornamenti periodici sul Nicaragua, analisi politiche, attività e progetti dell'Associazione, oltre ad editoriali e notizie brevi. Il bollettino stampato si può ricevere per posta attraverso il tesseramento all'AIN, oppure contattandoci direttamente. I vari numeri sono accessibili anche on-line in formato Acrobat PDF sul sito www.itanica.org nella voce "Boll. Nicarahuac".
in questo numero

Guatemala - All'appuntamento delle elezioni generali di domenica 11 settembre - di Sergio Ferrari / Honduras il ritorno degli squadroni della morte - di Ronnie Huete Salgado / Messico - Ejidatarios di Tila denunciano la campagna delle autorità per spogliarli delle terre - di HERMANN BELLINGHAUSEN / Colombia - INCONTRO NAZIONALE DI BARRANCABERMEJA: PASSAGGIO DECISIVO NELLA LOTTA PER LA SOLUZIONE POLITICA / Brasile - I MOVIMENTI SOCIALI SI MUOVONO MOLTO LENTAMENTE / AMERICA LATINA – UN AGOSTO DENSO DI EVENTI /

Guatemala - All'appuntamento delle elezioni generali di domenica 11 settembre - di Sergio Ferrari

Una democrazia fragile, minacciata dall'autoritarismo e dalla fame : 28 partiti politici e 10 candidati presidenziali – fra cui 3 donne – si disputeranno domenica 11 settembre la volontà di 7 miloni e 300 mila guatemaltechi, su una popolazione totale di 14 milioni di abitanti. I sondaggi preliminari anticipano la possibile vittoria del candidato del Partido Patriota, di estrema destra, l'ex–generale dell'esercito Otto Pérez Molina. Minacce di autoritarismo e “mano dura” oscurano il futuro politico della più popolata delle nazioni centroamericane, dove il tema dell'insicurezza cittadina occupa un posto centrale. Ogni giorno muoiono in tutto il paese tra le 15 e le 20 persone a causa della violenza sociale di origine deliquenziale
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Honduras - Il ritorno degli squadroni della morte - di Ronnie Huete Salgado

La coordinazione del COFADEH conferma la ripresa del vecchio squadrone della morte 3-16 e fa un appello alla comunità internazionale affinché protegga i diritti umani, dato che lo Stato de facto in cui vive Honduras prolunga le sparizioni forzate. Dopo 29 anni dal commemorare il giorno del detenuto e scomparso in Honduras, questi casi ritornano con maggior crudeltà, attualmente. Dopo il golpe di Stato del 28 giugno 2009 il Comitato dei Familiari dei Detenuti e Scomparsi in Honduras (COFADEH), registra che molte persone sono sparite. Nella decade degli anni ottanta ne sono stati contati 185 casi. In una recente conferenza stampa effettuata nelle installazioni del COFADEH, quattro parenti di vittime scomparse, narrarono la loro esperienza nella quale enfatizzarono l'impunità che prevale nella nazione centroamericana. Per ragioni di sicurezza i nomi dei parenti sono omessi, tuttavia la loro testimonianza esige alle autorità giudiziali e poliziesche di Honduras che compiano il loro lavoro. Allo stesso modo fanno un appello contundente agli organismi internazionali dei diritti umani.

Messico - Ejidatarios di Tila denunciano la campagna delle autorità per spogliarli delle terre - di HERMANN BELLINGHAUSEN

L’assemblea degli ejidatarios di Tila, Chiapas, ha denunciato il tentativo di esproprio delle terre da parte delle autorità governative ed ha chiesto la rimozione dell’attuale parroco, il discusso sacerdote cattolico Heriberto Cruz Vera, “che il governo federale, statale e municipale utilizza per ingannare e manipolare la popolazione e sottrarci le nostre terre”. Aggiungono che questa “non ha prezzo, non è merce per progetti ‘ecoturistici’ o di presunto ‘sviluppo’, e solo la massima autorità del popolo chol di Tila, che è l’assemblea generale, può determinare la destinazione d’uso” dei suoi 5.405 ettari.
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Colombia - INCONTRO NAZIONALE DI BARRANCABERMEJA: PASSAGGIO DECISIVO NELLA LOTTA PER LA SOLUZIONE POLITICA

Lo scorso 14 agosto si è concluso a Barrancabermeja, nel dipartimento di Santander, l’Incontro nazionale delle comunità contadine, afrodiscendenti ed indigene per la terra e la pace in Colombia: “Il cammino è il dialogo”. Associazioni contadine, organizzazioni in difesa dei diritti umani, sindacati di varie categorie e migliaia di delegati si sono mobilitati per riportare il dialogo e la pace con giustizia sociale al centro dell’agenda politica del paese. Negli ultimi dieci anni e dopo il “fallimento” dei dialoghi di pace nel Caguán tra l’insorgenza delle FARC e l’allora governo del presidente Pastrana, la pace è stata esclusa dagli scenari politici colombiani dallo zelo guerrafondaio del narcoterrorista Uribe, a cui il fascista Santos sta dando continuità.
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Brasile - I MOVIMENTI SOCIALI SI MUOVONO MOLTO LENTAMENTE

I MOVIMENTI SOCIALI SI MUOVONO MOLTO LENTAMENTE : BRASILE ALLA RETROGUARDIA DELL’AMERICA LATINA
Nei mesi scorsi, in occasione delle elezioni generali, abbiamo tentato un bilancio delle luci e delle ombre dei due mandati del presidente Lula e ad essi rimandiamo per evitare, dopo questo nuovo documento, di essere accusati di semplicismo di giudizio e di guardare sempre il bicchiere mezzo vuoto. In effetti il fascino di Lula, uomo politico sicuramente fuori del normale, ha colpito molti anche a sinistra, ammaliati dal “presidente operaio” che ha promosso l’indipendenza del paese dal tradizionale controllo statunitense portandolo al rango di nuova potenza industriale di livello mondiale. Un tocco di abilità psicologica e probabilmente anche di sincera convinzione “umanitaristica”, il Plan Fome 0, o Bolsa Familia, che ha tanto impressionato vari commentatori, ha confermato nell’immaginario il presidente come uomo di “sinistra” che ha tratto fuori dalla fame vari milioni di suoi concittadini.
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AMERICA LATINA – UN AGOSTO DENSO DI EVENTI

Agosto in America Latina è stato un mese denso di eventi sia a livello interstatale che all’interno di molti singoli stati. Cercherò di darne un resoconto conciso indicando riferimenti per approfondimenti su specifici aspetti. Tenterò una classificazione in ordine di importanza. I quattro paesi che forse stanno vivendo gli avvenimenti più significativi sono:
  • il Cile dove una inaspettata ondata di manifestazioni popolari di diversa natura –fino a ieri fra loro scollegati- sta mostrando un forte momento unitario fra studenti in rivolta, indigeni mapuche in difesa dei propri territori, sindacati con forte appoggio della popolazione
  • il Perù dove la vittoria elettorale di Ollanta Humala sta avendo forti ripercussioni geopolitiche e interne mentre il nuovo parlamento approva la sospirata ley de consulta che dovrebbe assicurare la consultazione dei popoli indigeni prima di grandi opere nei loro territori
  • il Messico dove una ondata di ribellioni sta scuotendo il paese con un panorama variegato di iniziative mal sintetizzabili in poche righe per cui dedicheremo a questo paese un documento a parte
  • la Bolivia dove la marcia in difesa del TIPNIS sta ponendo seri problemi al governo Morales confermando le fratture fra il governo “indigeno” e una parte almeno del mondo indigeno e campesino
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