n. 52 qui managua,
nicaragua...e dintorni

12 Gennaio 2012

agenzia stampa dell'associazione di amicizia e solidarietà italia-nicaragua
 da una idea di cesare ciacci
 collaborazione di :toni moreschi, federica comelli, angela diterlizzi, manuela canavesi
corrispondenze e foto dal nicaragua e dintorni di giorgio trucchi

qui managua, nicaragua è supplemento ed integrazione on line del bollettino bimestrale "NICARAHUAC - Nicaragua e dintorni"
edito dall'Associazione di amicizia e solidarietà Italia-Nicaragua. Dir. resp. Bruno Bravetti. Aut. Trib. di Bologna n.5289 del 5/9/1985. Come il bollettino offre aggiornamenti periodici sul Nicaragua, analisi politiche, attività e progetti dell'Associazione, oltre ad editoriali e notizie brevi. Il bollettino stampato si può ricevere per posta attraverso il tesseramento all'AIN, oppure contattandoci direttamente. I vari numeri sono accessibili anche on-line in formato Acrobat PDF sul sito www.itanica.org nella voce "Boll. Nicarahuac".
in questo numero

NICARAGUA Elezioni 2011: Ortega s'insedia alla Presidenza / 19 – 20 DICEMBRE 2001 : L’ARGENTINAZO - a cura di A.Zanchetta e R.Zibechi / Brigate di Solidarietà nel Bajo Aguan - Collettivo Italia Centro America CICA / Diritti umani in Colombia / Taglia le ali alle armi!- FIRMA LA PETIZIONE

NICARAGUA Elezioni 2011: Ortega s'insedia alla Presidenza
Questo martedì (10/1) davanti a una Piazza della Rivoluzione affollata fino all'inverosimile e alla presenza di circa 30 delegazioni internazionali, il comandante Daniel Ortega ha prestato giuramento per un nuovo mandato - il secondo consecutivo - come Presidente della Repubblica del Nicaragua. Tra le delegazioni spiccava la presenza del presidente venezuelano Hugo Chávez, del suo omonimo iraniano Mahmud Ahmadinejad, l'erede al trono di Spagna, Filippo di Borbone e dei presidenti centroamericani e di Haiti. Da segnalare anche la presenza dei rappresentanti delle istituzioni dello Stato, dei vertici dell'esercito e della polizia e anche di vari settori della società e del popolo organizzato.

 

19 – 20 DICEMBRE 2001 : L’ARGENTINAZO - di Aldo Zanchetta , Raùl Zibechi
Ricorderete tutti la sollevazione del popolo argentino del dicembre 2001 che porto’ alla fuga del presidente del governo di centro-sinistra de la rua e aprì un vorticoso succedersi di presidenti prima che il paese trovasse nuovi seppur precari equilibri. nascono quasi spontanee alcune riflessioni, in particolare sulle politiche economiche che portarono sull’orlo del baratro il paese, uno dei piu’ floridi al mondo nelle prime decadi del secolo passato, politiche che la sesta (o settima?) potenza industriale del mondo di oggi –quale siamo- sta sperimentando grazie a una classe politica vocata da tempo al servilismo e alla cura di se’. ma non è su questo che vogliamo qui soffermarci. il 10 dicembre si è celebrata la giornata mondiale dei diritti umani. personalmente sento crescere il malessere per una crescente retorica, mal accompagnata da conoscenza dei fatti e da sguardo critico, che impedisce una seria riflessione sullo stato dei diritti umani nel mondo, una coperta troppo corta e sempre piu’ stiracchiata da molti elogiatori di circostanza, abili ormai a trarne i vantaggi da loro attesi e ad eludere quelli possibili e desiderabili. il moltiplicarsi delle “guerre umanitarie” insegnano.

Brigate di Solidarietà nel Bajo Aguan - Collettivo Italia Centro America CICA
17 - 20 febbraio 2012 Incontro Internazionale dei Diritti Umani in Solidarietà con l’Honduras - Brigate di Solidarietà nel Bajo Aguan
Fratelli e sorelle, Compagni e compagne, Il nostro saluto a tutti e tutte, Con la speranza e la voglia di continuare a costruire un Honduras in cui noi non siamo statistiche in aumento per violazione dei diritti umani, cercando soluzioni alla grave situazione umanitaria nella regione di lotte contadine della Valle dell’Aguán, stiamo facendo confluire gli sforzi di varie organizzazioni, affinché ci si riunisca sempre più tra honduregni ed honduregne per riesaminare le realizzazioni collettive di giustizia, dignità e vita, potendo fare affidamento sulla solidarietà internazionale, che ci riempia d’incoraggiamento, di tenerezza e ci renda forti nell’affrontare la sistematica violazione dei diritti umani, la militarizzazione e il saccheggio.

segue su itanica.org

Diritti umani in Colombia

Deputati, giuristi e organizzazioni umanitarie di 15 paesi verificano la condizione dei diritti umani in Colombia
Una delegazione di 45 persone, provenienti da 15 paesi, ha visitato 8 diverse città colombiane per analizzare lo stato attuale in tema di rispetto dei diritti umani e valutarne l’evoluzione da quando, nel 2009, è stata lanciata la campagna nazionale e internazionale per l'affermazione del diritto alla difesa dei diritti umani in Colombia. L'uccisione, nel periodo tra luglio 2010 e maggio 2011, di oltre 54 attivisti dei movimenti per la difesa dei diritti umani, impunità di crimini efferati, stigmatizzazioni illegali di attivisti, falle nei programmi di protezione, condanne penali ingiustificate e uso distorto dei servizi segreti saranno oggetto di verifica.
segue su itanica.org

Leggete e firmate la petizione su www.disarmo.org/nof35

E’ molto importante essere in tanti. Le firme verranno consegnate prossimamente.
Perchè dire NO al cacciabombardiere F-35 Joint Strike Fighter?
Anche se il Governo tiene bloccata da tempo (almeno dalla fine 2009) la decisione definitiva, l’Italia a breve potrebbe perfezionare l’acquisto di oltre 130 cacciabombardieri d’attacco Joint Strike Fighter F-35: un programma che ad oggi ci è costato già 1,5 miliardi di euro ne costerà almeno altri 15, solo per l’acquisto dei velivoli, arrivando ad un impatto di 20 miliardi nei prossimi anni. Senza contare il mantenimento successivo di tali velivoli.
Siamo quindi in gioco, come partner privilegiato, nel più grande progetto aeronautico militare della storia, costellato di problemi, sprechi e budget sempre in crescita, mentre diversi altri paesi partecipanti - tra cui Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Danimarca e gli stessi Stati Uniti capofila! - hanno sollevato dubbi e rivisto la propria partecipazione. In questo periodo di crisi e di mancanza di risorse per tutti i settori della nostra società, diviene perciò importante effettuare pressione sul Governo italiano affinché decida di rivedere la propria intenzione verso l’acquisto degli F-35, scegliendo altre strade più necessarie ed efficaci sia nell’utilizzo dei fondi (verso investimenti sociali) sia nella costruzione di un nuovo modello di difesa. L'esempio del programma Joint Strike Fighter deve quindi servire come emblema degli alti sprechi legati alle spese militari e della necessità di un forte taglio delle stesse verso nuovi investimenti più giusti, sensati, produttivi.
Per questo noi diciamo:

  • NO allo spreco di risorse per aerei da guerra sovradimensionati e contrari allo spirito della nostra Costituzione
  • SI all’utilizzo di questi ingenti risorse per le necessità vere del paese: rilancio dell’economia, ricostruzione dei luoghi colpiti da disastri naturali, sostegno all’occupazione
  • NO alla partecipazione ad un programma fallimentare anche nell’efficienza: il costo per velivolo è già passato (prima della produzione definitiva) da 80 milioni di dollari a 130 milioni di dollari (dati medi sulle tre tipologie)
  • SI all’investimento delle stesse risorse per nuove scuole, nuovi asili, un sostegno vero all’occupazione, l’investimento per la ricerca e l’Università, il miglioramento delle condizioni di cura sanitaria nel nostro Paese
  • NO al programmi militari pluriennali e mastodontici, pensati per contesti diversi (in questo caso la guerra fredda) ed incapaci garantire Pace e sicurezza
  • SI all’utilizzo delle risorse umane del nostro Governo e delle nostre Forze Armate non per il vantaggio commerciale dell’industria bellica, ma per la costruzione di vera sicurezza per l’Italia
  • NO al soggiacere delle scelte politiche agli interessi economici particolari dell’industria a produzione militare e dei vantaggi che essa crea per pochi strati di privilegiati
  • SI al ripensamento della nostra difesa nazionale come strumento a servizio di tutta la società e non come sacca di privilegi e potere


Firma anche tu l'appello proposto dalla nostra mobilitazione o scarica il modulo da far firmare
Aderisci: Come persona - Come organizzazione 
La seconda fase di questa mobilitazione è rilanciata da:


Rete Italiana per il Disarmo
Campagna Sbilanciamoci!
Tavola della Pace
Grillo news
Unimondo


Fonte: Rete Italiana per il Disarmo - 21 settembre 2011

 

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