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Cosa si nasconde dietro
Le manovre del Buffet Ojeda-Gutierrez-Espinoza

Giorgio Trucchi, 11 marzo 2003

Sono appena tornato da Chinandega dove ho accompagnato una piccola troupe di Rete 4 (non sono tutti come Emilio Fede, per fortuna!) che ha girato un reportage sul Nemagòn e che verrà trasmesso durante il mese di aprile o maggio.

Il clima che ho trovato mi ha ricordato, in certi aspetti, quello che si respirava in Salvador durante la guerra quando dovevi sospettare di tutto e di tutti ed arrivavi in case senza numero e senza insegne, silenziose, dove si incontravano i movimenti civili od i sindacati dell’epoca. Varcata la soglia di una casa anonima ci si ritrovava in un altro mondo fatto di gente che scriveva, lavorava, correva, parlava e discuteva ed iniziavano ore di discussioni, interviste ed attività.

L’ufficio della Asotraexdan assomiglia a tutto ciò. Quattro mura divise in due uffici (uno degli avvocati in cui si stringono in tre lavoratori ed uno del Presidente con una scrivania, due sedie ed una lavagna sul muro in cui sono riportati i conti su quanto guadagnerà l’avvocato Gutierrez con l’affare del Nemagòn), una saletta di attesa con un televisore ed uno stereo a prestito davanti ai quali siedono le persone, tante, troppe per lo spazio che è, un bagno ed un cortiletto in cui hanno messo un tavolo attorno al quale lavorano instancabilmente gente della Asotraexdan controllando e ricontrollando il numero degli affiliati, l’emissione di nuove tessere per i nuovi arrivati, dati, numeri e un sacco di altre cose. Per non dimenticare nessuno, vicino al televisore hanno messo un altro tavolo in cui un altro membro della Direttiva da informazioni e raccoglie documenti dai vari membri dell’Associazione. Ognuno ha una richiesta, un bisogno, una necessità. C’è chi vuole la tessera, chi vuole togliere la rappresentanza legale a Gutierrez, chi vuole medicine, chi ha il parente che sta male, chi vuole parlare con l’avvocatessa e chi cerca Victorino. Un via vai di gente continuo e senza sosta.

Non è stato facile trovare la sede in mezzo al marasma di Chinandega, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e solo una volta dentro abbiamo visto tutto questo fermento e questo lavoro incessante.

Nelle bananeras

Durante i nostri giri per cercare di entrare nelle bananeras di nascosto (ad oggi nessuna di esse ha ufficialmente concesso il permesso di entrata alla troupe e l’unica, una delle più piccole, che aveva dimostrato una certa disponibilità è stata immediatamente bloccata dal Consorzio che riunisce una grande numero di fincas) la tensione era evidente. Guardie armate un po’ ovunque che in alcuni casi ci hanno anche impedito di filmare il cancello di entrata alla finca. Solo le conoscenze di due membri ex lavoratori ci hanno permesso di sgattaiolare dentro ad una bananera, ma giusto per alcune decine di metri e di parlare con qualche lavoratore che ci ha raccontato quanto continua ad essere duro ed inumano il lavoro. José, per esempio (i nomi sono sempre inventati), che ci parla di cosa vuol dire portare caschi che pesano 40 chili sulle spalle o toccare ogni giorno decine e decine di sacchi blu, coperti di insetticida, che proteggono i caschi. Ogni tanto chiede l’ora. Alle 11.30 c’è la pausa pranzo e manca ancora mezz’ora e ne approfitta per parlare e riposare un po’. Sulla guancia sinistra ha ancora un piccolo sfregio che si è fatto sbattendo contro uno dei fili metallici che fissano le piante per evitare che cadano con il peso dei caschi.

Ci dice anche che i pesticidi li spargono di notte e che loro devono aspettare almeno mezz’ora dopo il passaggio dell’ultimo aereo, prima di entrare a lavorare…chissà se basterà. Per terra sono sparsi molti frutti e José dice che è l’effetto dei pesticidi a cui resistono solo le banane. Ha 25 anni ed ha già alcuni figli ed il viso ed il corpo sembrano invecchiare molto più velocemente.

Le case che sorgono ai lati delle piantagioni, calate in un panorama terrificante fatto di terra, polvere e canali di scolo a cielo aperto, ospitano intere famiglie che narrano dei miseri stipendi che guadagnano e delle piogge di pesticidi che spesso, quando l’aereo delle piantagioni si alza in volo, investono i loro terreni e le loro case.

Sterminate piantagioni di banane recintate da filo spinato ed occhi che spiano sempre qualsiasi movimento, ma anche sterminate distese di canna da zucchero o di terreni ancora incolti, ma ancora coperti da resti di piante di banane, segni della chiusura di molte fincas bananeras che i proprietari, spinti dalle multinazionali, hanno deciso di chiudere, un po’ per la crisi internazionale di questo prodotto ed un po’ per le pressioni che sempre più forti arrivano da parte della gente della zona vittima del Nemagòn. I nostri accompagnatori ci raccontano di voci che circolano secondo le quali le multinazionali, attualmente la Chiquita, sarebbero pronte a pagare enormi quantità ai proprietari delle terre pur di chiudere tutto e lasciare migliaia di persone senza lavoro.

Sulla strada del ritorno incontriamo un gruppo di persone che come lavorano spaccano pietre. Sotto un sole cocente ed una temperatura di almeno 38° ci sono uomini, donne e bambini, che a piedi nudi ed armati di enormi martelli riducono i grossi blocchi di pietra in sassolini che verranno venduti alle imprese che costruiscono strade per formare il primo strato su cui, poi, verrà versato l’asfalto. Altra storia, stessa povertà.

Piedi sanguinanti ed un rumore infernale per pochi cordobas ogni contenitore riempito.

Los afectados

Prima di andare a trovare alcuni degli afectados del Nemagòn vado a fare delle fotocopie. Casualmente, forse, la radio è sintonizzata su un canale locale in cui il giornalista Banjamìn Chàvez sta intervistando l’avvocato Gutierrez che lancia improperi e minacce contro la Asotraexdan e contro i nuovi avvocati. Il dialogo è di una violenza incredibile e pieno di rancore accusando la Direttiva della Asotraexdan di voler rubare il denaro dei malati ed autoproclamandosi gli unici veri avvocati di queste persone. Prossimamente, dicono, con l’aiuto del deputato sandinista Marcelino Garcìa presenteranno una richiesta alla Asamblea Nacional affinché si svolga un’accurata indagine su questi buffet giuridici che sono sorti e che "si vogliono far passare" per i nuovi avvocati dei malati a causa del Nemagòn.

Accusano tutta la Direttiva di falsificare le firme di chi sta abbandonando il loro buffet. Tornato nell’ufficio della Asotraexdan racconto il fatto e la nuova avvocatessa ci dice che sono già circa 2.100 su 3.500 le persone che hanno abbandonato Gutierrez e che la sede è sempre piena di gente che sta arrivando perché non ne vuole più sapere di questo personaggio.

Il viaggio fino a Posoltega è abbastanza corto e sulla nostra sinistra ci osserva il Casita con i suoi 2 mila morti sepolti dall’Uragano Mitch e da un Governo, quello di Alemàn, che nonostante molti lo abbiano dimenticato, è estremamente colpevole di questa tragedia. Come dimenticare le sue risate quando diceva che la sindaca Felicita Zeledòn, in quanto sandinista, stava lanciando allarmi infondati per discreditare il suo Governo!

Il giro per le case è drammatico. Luoghi poveri, ma pieni di dignità e tante malattie che alla fine ti fanno sentire davvero male e con tanta voglia di scappare. Facile per noi che osserviamo. Gente postrata sull’amaca con cancro avanzatissimo. Che non può quasi più camminare. Cancro della pelle che ha colpito anche la propria figlia minore. Persone che raccontano come sono morti i loro parenti dopo decenni di lavoro nelle bananeras. Donne con tre o quattro aborti. Bambini deformi come Carlito, perfettamente lucido ma con una malattia degenerativa che gli deforma le ossa. Va a scuola in carrozzina ed è stato più "fortunato" dei suoi due fratellini che sono morti dopo pochi mesi di vita a causa delle deformazioni. Da grande vuole fare il medico perché vuole aiutare la gente ed alla fine ripete in modo perfetto varie frasi in italiano. Un’intelligenza che si scontra in modo drammatico con il suo corpo inutilizzabile.

Tutte le persone chiedono la stessa cosa e cioè giustizia e comprensione. A volte non c’è nemmeno rabbia nelle loro parole. Parlare di multinazionali è come parlare del nulla, di una cosa astratta che sanno che esiste, ma che non sanno esattamente che cosa sia. Giustizia ed indennizzo per finire con dignità la propria vita e per vedere riconosciuto il male che gli hanno fatto o che hanno fatto ai loro cari già deceduti.

Le ultime cifre parlano di quasi 400 morti.

Tensione l’abbiamo trovata anche per intervistare un dottore che da anni segue i malati per Nemagòn. Un signore anziano, probabilmente in pensione, che lavora come medico all’interno del Buffet legale di Walter Gutierrez. In lui la paura di parlare, di incontrarci e la Asotraexdan deve mandare una persona alle 6 e 30 di mattina per pregarlo di aspettarci, cosa che gentilmente fa. Immediatamente ci chiede di registrare tutto quanto verrà chiesto e detto dato che il Buffet ha vietato qualsiasi tipo di dichiarazione pubblica ai propri dipendenti, pena il licenziamento.

Ha grande coraggio nel mettere a rischio il proprio lavoro, alla sua età, ma dice che sa perfettamente che è fondamentale che nel mondo si sappia quanto è successo da queste parti. Victorino Espinales, che ci ha accompagnato scompare per non far vedere che l’intervista ha a che fare con l’Asotraexdan e ricompare a lavoro terminato

Alla fine ce ne andiamo con un peso infinito e con la voglia di far conoscere sempre di più al mondo che cosa è successo in questo lembo di terra nicaraguense sapendo, però, che questo è solo una punta di tutto quello che sta uscendo in questi anni.

I morti della Pennwalt che lavoravano a contatto con sostanze tossiche per produrre detersivi e che ancora inquinano il Lago Managua (Xolotlan), i morti di San Rafael del Sur a causa dell’amianto, i morti nelle miniere di oro per il cianuro, le tragedie degli inquinamenti a causa dei pesticidi usati per il cotone, il tabacco, i morti per insufficienza renale nelle piantagioni di canna da zucchero. Di bello c’è che si sta lottando e che tutti questi settori sono "en pié de lucha", ognuno con le proprie difficoltà, disorganizzazione, ma convinti che un giorno si farà giustizia a spese di chi ha usato ed usa ancora questo Paese come carne da macello e terreno per i propri affari con Governi complici.

Intanto, anche se è ancora da confermare, sembra che le multinazionali siano pronte a sferrare un altro attacco. Da notizie filtrate sembra che all’interno della Commissione Commercio negli Stati Uniti che sta discutendo il TLC (Trattato di Libero Commercio) tra Stati Uniti e Centroamerica ci siano fortissime pressioni da parte delle multinazionali per chiedere come contropartita l’abrogazione della Legge 364. Se la notizia verrà confermata sarà da vedere quanto il Governo nicaraguense rispetterà le promesse di difesa della legge e dei lavoratori afectados dal Nemagòn.

Gli avvocati

La lotta dei bananeros continua anche se il "nemico" si moltiplica ed ha molte facce.

Come dicevo l’ultima offensiva del Buffet "Ojeda-Espinoza-Gutierrez" è l’accusa di falsificazione di firme. Secondo l’Asotraexdan dietro a tutta questa ultima manovra c’è la paura del vedere sempre più gente che li abbandona.

Dietro a tutto questo c’è una chiara motivazione economica. Il business di rappresentare migliaia di persone che probabilmente guadagneranno milioni di dollari è grande. Ma quali altre strategie stanno usando per impedire questa fuga e per, comunque, guadagnarci?

Anche secondo la Asotraexdan il fatto è puramente economico, di vil denaro.

I documenti che mi hanno mostrato lo dimostrerebbero..

Un primo documento è l’accordo contrattuale tra il buffet di Gutierrez e quello di Lack & Girardi e Peter Schwartz negli Stati Uniti (che ricordiamo è il buffet che avrebbe dovuto seguire le sentenze una volta arrivate in territorio nordamericano).

Tale accordo, firmato il 13 novembre del 2000, recita testualmente:

" Considerando che il Buffet Legale "Ojeda-Gutierrez-Espinoza" di Managua rappresenta attualmente 2400 lavoratori delle piantagioni di banane….e che ci sono almeno 1000 lavoratori che cercano di introdurre la propria denuncia…

Considerando che i casi presentati in Nicaragua potrebbero essere disistimati e riaperti in California dipendendo dal fatto se i difensori desidereranno attenersi alle leggi nicaraguensi….

Considerando che i lavoratori delle bananeras…….hanno assegnato davanti ad un notaio pubblico un rappresentanza legale a favore di Walter Gutierrez che gli concede l’autorità di raggiungere accordi contrattuali con un Consiglio qualificato in termini di legalità e che sia considerato ragionevole da parte di Walter Gutierrez…

Considerando che Walter Gutierrez desidera contrattare, in nome di tutti i lavoratori delle piantagioni di banane in Nicaragua di cui ha la rappresentanza legale, le Firme Legali "Angstrom, Lipscomb & Lack", "Girardi & Keese" ed il Buffet di Peter M. Schwartz e Soci e che contrattualmente definisce la Associazione tra i lavoratori delle piantagioni di banane del Nicaragua (che a partire da questo momento chiameremo "Clienti") ed i Buffet precedentemente menzionati….

Si definisce quanto segue:

  1. Angstrom……….(segue elenco dei buffet) che chiameremo rappresentanti, accordiamo rappresentare i clienti che presentano multiple denunce per danni personali, lesioni e morte colposa, danni apparsi per l’esposizione al DBCP nelle piantagioni di banano in Nicaragua dal 1964 al 1995. Questo caso sarà seguito tanto in Nicaragua quanto negli Stati Uniti d’America contro i fabbricanti del Nemagòn ed anche i proprietari delle piantagioni che usarono questo chimico e che lo commercializzarono.
  2. I buffet riceveranno il 40% dell’ammontare lordo recuperato, in concetto di onorario, sia che ciò venga attraverso accordi, arbitrato o sentenza. I buffet accordano farsi carico delle spese in cui incorreranno in concetto di telefono, telecomunicazioni, informatica, copie, contabilità, consultazioni, contatti e tramiti con la Corte o Tribunale, ricerche od altro personale professionista impiegato nel caso, spese per permanenze e chilometraggio, spese per viaggi fuori dalla città includendo tariffe aeree, alimentazione ed alloggio, schede ed altre spese che riguardano il caso ed includendo il personale di un ufficio in Nicaragua. I costi saranno dedotti dalla quantità netta recuperata dopo la deduzione dell’onorario.
  3. …….
  4. Nessun rifiuto od accordo dovrà farsi senza il consentimento di tutte le parti nel caso in cui non esista una quantità recuperata per quegli espedienti rifiutati, gli avvocati non riceveranno nulla per i loro servizi e non c’è obbligo per le spese effettuate. L’ammontare è frutto della negoziazione tra i buffet ed i rappresentati dei clienti…….Di questo 40% della tariffa accordata gli avvocati concordano di dividere i guadagni di qualsiasi onorario in base a ciò che dettagliamo:
Engstrom, Lipscomb y Lack: 13,5%

Girardi & Keese: 13,5%

Peter M. Schwartz e Soci: 9,0%

Ojeda-Gutierrez-Espinoza: 4,0%

(Totale: 40,0%)
 

Fino a qui tutto bene. L’accordo, dicono alla Asotraexdan, è chiaro e pienamente conosciuto da noi. Quello che fa però capire la nuova strategia di Gutierrez è uno scritto immesso presso la Terza Sala Civile del Tribunale di Managua in data 26 novembre 2002 (e cioè quando era già maturata la rottura con la Asotraexdan, dopo la storica marcia in difesa della Legge 364, dopo la scoperta che lo stesso buffet aveva fatto estromettere dal processo tre delle sette multinazionali e dopo le prime numerose defezioni di ex lavoratori che avevano cominciato a togliere la rappresentanza legale a Gutierrez).

Tale scritto contraddice totalmente quanto accordato con gli avvocati nordamericani in tema di onorario.

"Signora Giudice della Terza Sala Civile di Managua,

Io Walter Gutierrez……..espongo e chiedo:

Il Señor René Zapata Morales, maggiore d’età……….mi ha assegnato il Poder Generalisimo (Rappresentanza legale)……il 10 di marzo del 2001 ed in questa veste ho assegnato la Rappresentanza Generale Giudiziale agli avvocati Ojeda ed Espinoza….ed al buffet Giradi & Keese, Engstrom……, affinché rappresentassero il mio cliente. Il Dottor Espinoza….ha inoltrato la denuncia per Danni contro le multinazionali Dow Chemical ed altre…….

Con le facoltà di Apoderado Generalisimo concessemi dal signor René Zapata Morales mi sono impegnato con una scrittura pubblica…….autorizzata dal notaio pubblico José Gonzalo Calero Centeno in data 2 settembre 2002 a pagare al Buffet Ojeda-Gutierrez-Espinoza ed ai buffet (segue lista dei buffet nordamericani)… la quantità di 100 cordobas all’ora in concetto di onorario per ogni denunciante dalla data in cui individualmente ha firmato il suo Ingresso fino alla data in cui decidesse di prescindere dai servizi professionali dei suddetti Buffet Legali. Tale somme dovranno essere pagate immediatamente dopo aver ricevuto l’indennizzo corrispondente, sia esso extragiudiziale o giudiziale attraverso i tribunali nicaraguensi o quelli degli Stati Uniti d’America.

Il giorno 11 di novembre del 2002 fui notificato………che in data 14 di ottobre del 2002 il Signor René Zapata ha REVOCATO IL PODER GENERALISIMO che mi aveva dato…….

Essendo terminato il mio mandato ed in base all’Impegno di Onorario descritto precedentemente, il Signor René Zapata Morales dovrà pagare al Buffet Ojeda-Gutierrez-Espinoza ed ai Buffet….(segue lista dei buffet nordamericani)…la somma di 376.722 cordobas equivalenti a 25.980,82 dollari in base al seguente calcolo:

Otto ore al giorno per cinque giorni la settimana che corrono dal giorno 22 gennaio del 2001, data in cui riempì il modulo per la concessione del Poder, all’11 novembre del 2002, data in cui ha revocato il Poder (376 mila cordobas). Costo di Esami eseguiti al Signor Zapata 722 cordobas.

Chiedo che questo scritto venga aggiunto alla denuncia presentata…….Non si dovrà effettuare nessun distribuzione degli indennizzi senza prima compiere il contratto stabilito per gli onorari menzionati….."

Sempre secondo la Asotraexdan il gioco è chiaro ed è facile capire quanto starebbe guadagnando l’avvocato Gutierrez ed il resto dei Buffet statunitensi.

E’ stato ancora una violato l’accordo preso con gli ex lavoratori alterando a loro insaputa l’accordo sugli Onorari passando da una cifra fissa del 40% ad una cifra contabilizzata sulle ore presuntamente lavorate. Ciò crea un evidente deterrente sugli ex lavoratori e lavoratrici che, una volta abbandonato il vecchio Buffet, dovrebbero pagare il nuovo più una cifra elevata contabilizzata in modo arbitrario e per nulla dimostrabile. Se moltiplichiamo, dice sempre la Asotraexdan, un valore ipotetico come quello del Signor Zapata per le circa 2100 persone che già hanno abbandonato Gutierrez (ma molte di loro erano con il suo Buffet da molto più tempo) si può avere un’idea di quanto guadagnerebbero i Buffet.