Si è presentata a Milano la mostra Fotografica di Omaggio internazionalista

Nicaragua, la SOLIDARIETA’ e la lotta degli anni 80 per la dignità e la giustizia
-La forza dell’ appoggio operaio italiano
-Le brigate, pratiche concrete di apprendimento reciproco
-La mostra continua nel suo giro europeo

Sergio Ferrari y Gerald Fioretta
(grazie a Lucio e Tullio per il reportage fotografico, grazie  a Ri-Make per l’ospitalità)

Memoria, impegno e omaggio. Più di 30 anni dopo, il Nicaragua sandinista degli anni ottanta ha ripreso vita a Milano dove, domenica 11 giugno, per la prima volta in Italia, è stata presentata la Mostra fotográfica in omaggio al popolo nicaragüense e agli internazionalisti uccisi dalla controrivoluzione.Una cinquantina di militanti della solidarietà si sono dati appuntamento al centro sociale Ri-Make ad Affori per partecipare all’inaugurazione della mostra. Questa è stata la prima tappa italiana della mostra che è già stata presentata in varie occasioni in Francia, Svizzera e Spagna.
La mostra si compone di 16 grandi foto accompagnate da testi e commenti che testimoniano l’impegno solidale di alcuni militanti internazionalisti uccisi in Nicaragua durante gli anni della guerra controrivoluzionaria contro il sandinismo.La mostra è stata ideata e realizzata dall’associazione francese “Adelante” e illustra le principali conquiste sociali della Rivoluzione: la riforma agraria, la salute, l’educazione popolare, la grande partecipazione Ispirati dalle immagini, i partecipanti all’evento, hanno ricordato le loro esperienze personali e dato spazio alle emozioni facendo rivivere per due ore uno spaccato degli anni ottanta.

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Il comune denominatore delle numerose testimonianze è stato, tra l’altro, l’importanza della Rivoluzione popolare sandinista per sviluppare l’ attività política nell’Italia degli anni ottanta e il ruolo fondamentale della solidarietà internacionalista con l’America centrale per una generazione di giovani italiani.Tra i ricordi più forti la forza incredibile della solidarietà operaia e sindacale, il grande numero di brigate e campi di lavoro organizzati per aiutare il processo di consolidamento del Nicaragua sandinista, la profonda relazione di amore e amicizia tra esseri umani provenienti da comunità e popoli separati da migliaia di chilometri ma resi fratelli da valori comuni.

Come rendere di nuovo attuale la solidarietà in un mondo globalizzato in cui lo scenario político è molto diverso da quello degli anni ottanta? Questa domanda chiave è rimasta da completare ma le possibilità non mancano e le idee si moltiplicano in cerca di una concretizzazione. Tutto indica che una nuova riconsiderazione della Solidarietà del secolo XXI possa realizzarsi fondendosi in un ricambio generazionale. Attualizzare la memoria del Nicaragua degli anni ottanta è un contributo al processo dell’internazionalismo in costruzione che si esprime nella lotta dei popoli, nei movimenti sociali in resistenza attraverso i migranti in lotta per il diritto alla vita.La mostra itinerante in omaggio agli internazionalisti continuerà il suo percorso nelle città di Livorno e Firenze prima di tornare in Svizzera dove per la fine di agosto a Bellinzona è prevista una grossa iniziativa della solidarietà;  a fine settembre di ritorno in Italia verso Trento.
*Sergio Ferrari in collaborazione con Gerald Fioretta, di ritorno de Milano