Buon Viaggio Adriano

CIAO ADRIANO, OGGI BANDIERA ROSSA A LUTTO, COMPAÑERO PARA SIEMPRE

Le parole che non avremmo mai voluto scrivere, i pensieri in cui non avremmo mai voluto imbatterci. Perché in questi casi, anche quando sgorgano con tutta la loro autenticità, cariche di dolore e costernazione, non sono che uno zero virgola di quanto si vorrebbe esprimere.
I combattenti che seguirono il Che fino all’ultimo respiro, sono stati anche i primi a rifiutarne l’agiografia postuma. La santificazione. O peggio ancora, il macabro marketing di cui è stato purtroppo oggetto. Hanno dovuto poi lottare, supremo paradosso, per restituirgli la umanità che invano, gli avvoltoi di ogni tempo, hanno provato a strappargli. A lui, che per la umanità ha dedicato tutta la vita fino a incontrare la morte. A sfidarla, guardando negli occhi il tremolante assassino in divisa. Ernesto Guevara è stato un esempio inarrivabile di coerenza, una virtù che al solo nominarla fa tremare i polsi. Non ha diretto i combattimenti al riparo delle retrovie, ma è sempre stato al centro del campo di battaglia. Ha reso giustizia dei crimini e dei tradimenti e per questo si è guadagnato il rispetto di chi combatteva al suo fianco. Non ha ceduto né un solo millimetro all’autoreferenzialità a alla comodità della “fama”, e per questo Fidel augurava ai giovani “Siate come il Che”.
Adriano aveva una scorza dura e duro poteva risultare il tentare di scalfirla, di trovarci un pertugio per entrarvi. Almeno fino a quando, dietro quell’apparente impenetrabile armatura, si scopriva un campione di umanità. Al punto che ora, accorgendosi di coniugare inutili verbi al passato, ci si scopre così vulnerabili che quella corteccia vorremmo averla noi. Per difenderci da un destino che neanche il più coriaceo, volitivo, appassionato dei propri compagni di viaggio può sconfiggere. Quel viaggio si chiama Solidarietà, si chiama Internazionalismo, si chiama Nicaragua e Rivoluzione Popolare Sandinista. Insomma, quanti nomi si vogliano per significare un impegno lungo tutta una vita. Con la ruvidezza di chi ha sempre pedalato in salita ma senza mai perdere la tenerezza. La Milano operaia solidale e popolare in cui è cresciuto non l’ha mai abbandonato, non ha mai smesso di essere bussola e riferimento. E restituiva tutto quel patrimonio di saperi ed esperienze con lucidità, senza ipocrisie o verità di comodo. Chi lo ha incrociato nelle variegate strade che conducevano al Nicaragua e all’America Latina in generale, ne ha fatto sicuramente tesoro. Riducendo ora questo incalcolabile portato di dignità, come lo dovrebbe essere d’altronde per qualsiasi degna esistenza, a uno sterile necrologio, faremmo torto a ciò che più detestavi in vita. Ci arroghiamo quindi il diritto di ricordarti per ciò che sei, strapazzando la logica e violentando la sintassi, perché forse questo ci aiuta a comprendere meglio chi siamo. Magra consolazione, anzi odiosa e irritante, così fastidiosa che non si riesce ad accettare. Avremmo voluto continuare a discutere ridere e piangere all’infinito, davanti a una immancabile bottiglia di ron. L’infinito ci ha però preceduto, ha messo sul tavolo un piatto di rabbia e un bicchiere di lacrime. Un pasto che non ti riveleremo mai di aver consumato.
Hasta siempre compagno Adriano Cernotti, Sandinista di Quarto Oggiaro