Nicaragua-La nuova contra

La nuova contra
Miguel Necoechea     
9-7-2021
Gli ex-sandinisti hanno tradito i loro principi rivoluzionari da un quarto di secolo. 

Negli ultimi dieci giorni gli ex-sandinisti sono stati incarcerati per aver violato la legge, non per essere degli oppositori. Le agenzie di stampa internazionali si sono avvalse del loro passato rivoluzionario per confondere l’opinione pubblica mondiale. 

Facciamo storia. 

Gli ex-sandinisti hanno tradito i loro principi rivoluzionari da un quarto di secolo.  Quando ancora militavano nel FSLN, chiedevano la rinuncia al socialismo, al sandinismo ed alla politica antimperialista del partito. 
Essendo stata sconfitta la loro posizione nel Congresso Straordinario del 1994, uscirono dalle file del FSLN per fondare ciò che chiamarono Movimento Rinnovatore Sandinista (MRS). 
Quanti defezionarono erano una minoranza nel Congresso del FSLN, non contando sul favore delle basi sandiniste autentiche. 
All’epoca, però, in gran parte erano dirigenti del FSLN. I dissidenti avevano ricoperto alte cariche nel Governo e nel partito nel decennio degli anni ‘80, motivo per cui furono candidati a deputati nelle elezioni del 1990. 
Il risultato fu che la maggioranza dei deputati eletti del FSLN provenisse in definitiva dal piccolo gruppo dissidente. 
Come deputati ormai del MRS, nel 1995 stabilirono un patto con la destra neoliberista per riformare la Costituzione, eliminando da questa il diritto alla salute e all’educazione gratuite, legalizzando la privatizzazione dei servizi pubblici, istituendo il ballottaggio elettorale, limitando la rielezione presidenziale, e perfino stabilendo il voto qualificato per scegliere i magistrati. 
I rinnovatori, sempre più a destra e più collusi con gli interessi statunitensi, nelle elezioni del 2008, 2011, 2012 e 2016, appoggiarono apertamente i candidati della destra neoliberista nicaraguense. 
Nella loro smania di distruggere il FSLN arrivarono all’estremo di partecipare a riunioni antisandiniste, presiedute dai controrivoluzionari cubani a Miami, dai quali ricevettero appoggio, e parteciparono attivamente all’elaborazione del Nica Act, promosso da Ted Cruz ed Ileana Ross-Lehtiner, ambedue di origine cubana e membri del Congresso statunitense per la Florida, legge che in sostanza imponeva sanzioni economiche draconiane al popolo del Nicaragua. 
In seguito, con l’appoggio di questi e degli Stati Uniti, si dedicarono al compito di preparare una rivolta ispirata alle primavere create da Hillary Clinton, che sarebbe culminata col rovesciamento del Governo legittimo del presidente Daniel Ortega. 

Così, durante il fallito tentativo di colpo di stato, serrarono i ranghi coi gruppi e leader di destra che chiedevano l’intervento degli yankee e si misero alla testa delle azioni armate controrivoluzionarie portate avanti tra aprile e luglio di quell’anno, utilizzando come facciata agli occhi del mondo i giovani autoconvocati, carne da cannone dei rinnovatori, azioni che grazie al finanziamento di USAID e NED tramite la Fondazione Violeta Barrios de Chamorro, Funides, CINCO ed altre in Nicaragua, ressero per diversi mesi. Fra i propositi dei rinnovatori, quello di farsi incarcerare dal Governo legittimo, in modo da sollecitare l’intervento degli Stati Uniti, compreso quello militare, adducendo una presunta frode elettorale nel 2016, violazioni dei diritti umani e della libertà d’espressione. 

Le inchieste dei magistrati e della polizia nazionale li portarono a scoprire armi di alto potenziale, centinaia di galloni di benzina, enormi quantità di dollari e córdobas (moneta nazionale), vettovagliamento militare, camioncini pick-up, magazzini pieni di cibo, che immediatamente li portò a seguire i meandri attraverso i quali transitavano i dollari delle fondazioni nicaraguensi menzionate. 

Infine, per distanziarsi definitivamente dal sandinismo, eliminarono codesta parola nella loro ultima creazione, (il partito) Unamos. Consapevoli che non vinceranno le elezioni del 7 novembre prossimo, stanno preparando di nuovo un colpo di stato, questa volta come atto culminante del piano RAIN (1), elaborato dal Dipartimento di Stato e dai servizi segreti degli Stati Uniti.    

Note
(1) RAIN o Responsive Assistance in Nicaragua, è un piano orchestrato e finanziato dagli Stati Uniti per mettere in atto una transizione di governo in Nicaragua nei prossimi due anni.

Fonte:

https://www.telesurtv.net/opinion/La-nueva-contra-20210709-0023.html?utm_source=planisys&utm_medium=NewsletterEspa%C3%B1ol&utm_campaign=NewsletterEspa%C3%B1ol&utm_content=38