Stop CETA Stop TTIP: un autunno caldo riparte da Mantova…

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Il 21 Settembre potrebbe entrare in applicazione provvisoria una parte del CETA, (Comprehensive Economic and Trade Agreement) ossia potrebbero saltare il 92,2% dei dazi agricoli europei (sono oltre il 90% per tutti i settori merceologici) per le merci Canadesi all’entrata in vigore e il 93,8% dopo 7 anni. E’ previsto che il Canada elimini i dazi per il 90,9% dei prodotti agricoli e per il 91,7% dopo una transizione di 7 anni. Ma alcuni dei presunti “benefici” che soprattutto il nostro Paese avrebbe dovuto portare a casa in termini di maggiori esportazioni – nel settore dei formaggi e degli alcolici – è stato riaperto dai canadesi dopo la firma del trattato, e non risulta ne’ chiarito ne’ certo. Nel frattempo l’Italia si prepara ad ospitare il G7 agricolo e il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina utilizza volti “buoni e noti” come quello della rockstar Bono Vox e della sua Ong per contrapporre le sue soluzioni biotecnologiche e iper-speculative alla crisi agroambientale, alle priorità della sovranità alimentare e del cibo sano e legato al territorio che invece sarebbero la vera soluzione alla crisi. 

“Le crisi di settore che stiamo vivendo – ha detto il ministro all’Agricoltura Maurizio Martina presentando il programma del G7 in un recente incontro preparatorio – non sono più dovute solo al mercato, ma anche ai fenomeni naturali come i terremoti e i cambiamenti climatici (…): L’attualità ci dice che è il momento delle risposte”[i]. Peccato che una delle risposte che il nostro Governo sta sostenendo per affrontare a suo dire questa crisi, ossia la liberalizzazione degli scambi e dei sistemi regolatori tra l’Europa e il Canada attraverso il Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA), sia la peggiore e più pericolosa risposta possibile.

Il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina si accinge, infatti, a utilizzare l’appuntamento del G7 agricolo che si terrà a Bergamo il 13 e 14 Ottobre prossimi per spingere l’accelerazione delle esportazioni agroalimentari come una delle possibili soluzioni alla crisi in corso. Peccato che il trattato non faccia alcun riferimento all’accordo di Parigi o alla necessità di ridurre le emissioni di gas serra. Anzi: il Capitolo 24, intitolato “Commercio e Ambiente”, afferma che il commercio o gli investimenti non possano ridurre il livello di protezione definito nella legislazione ambientale, e tuttavia, le procedure per far rispettare quanto detto, non possono essere “complicate in maniera non necessaria o troppo costose”

Per questo dalla Fiera Millenaria di Gonzaga riparte oggi 5 settembre, anche per il 2017, la mobilitazione in Italia per fermare la ratifica del CETA e il Trattato di liberalizzazione commerciale Ue-Usa TTIP, e per imporre all’Europa una trasformazione profonda del ruolo del commercio, della produzione e dei consumi, in direzione di un nuovo patto sociale e con l’ambiente. Alle ore 21 (Pad 0 – Sala Convegni) la campagna Stop TTIP con Monica Di Sisto è ospite del Consorzio Agrituristico Mantovano nel convegno  introdotto da Marco Boschetti (a questo link l’Inserto del Consorzio Gazzetta di Mantova x fiera Millenaria ) .

Che un accordo di liberalizzazione commerciale quasi totale con il Canada lo dimostra anche il fatto che combinazione proprio da oggi in Canada sarà perfettamente legale vendere, senza etichettarlo come Ogm, il salmone geneticamente modificato. Con buona pace di chi ha sempre sostenuto che il Canada fosse il paradiso della sostenibilità e che con quest’accordo nessuno degli standard del nostro Paese, come l’Ogm free, sarebbe mai stato violato contro la nostra democratica decisione.

 

[i] http://www.bergamonews.it/2017/07/13/al-ministero-lincontro-preparatorio-al-g7-agricolo-di-bergamo/259850/