Comunicato”Berta Vive Milano”

Lesbia_Janeth_Urquia

Milano, 13 luglio 2016

COMUNICATO DEL COMITATO “BERTA VIVE” DI MILANO SULL’OMICIDIO DI LESBIA YANETH URQUIA URQUIA: BASTA IMPUNITA’, BASTA FEMMICIDI POLITICI!

Venerdì 8 luglio “El Heraldo” ha pubblicato un’intervista a Julián Pacheco Tinoco, ministro degli Interni del Governo dell’Honduras, nella quale lo stesso ha ammesso di aver fallito nella protezione di Berta Cáceres. “Abbiamo commesso vari errori” ha dichiarato.
Le indagini proseguono, ci sono cinque indagati, tra cui Sergio Rodríguez e Douglas Bustillo, rispettivamente dirigente ed ex vicecapo della sicurezza privata della Desarrollos Energéticos S.A. (DESA), impresa che ha in carico la costruzione di una diga sul Rio Gualcarque, contro cui si batteva Berta.* 
Quattro mesi e quattro giorni dopo l’omicidio di Berta Isabel Cáceres Flores, il 5 luglio, un’altra donna, vincolata al Copinh, un’altra attivista ambientalista e per i diritti degli indigeni dell’Honduras è stata assassinata. Un altro errore nella protezione? Basta impunità!

Lesbia Yaneth Urquìa Urquìa aveva 49 anni, tre figli (due ragazze e un ragazzo), era attivista fin dalle proteste dopo il colpo di Stato del 2009, militante in difesa dei beni comuni e per i diritti indigeni, in particolare contro la costruzione della diga Aurora I nel Municipio di San Josè, La Paz.
Femminicidio politico: così giustamente nel proprio comunicato il Copinh definisce l’ennesimo atto contro chi fa sentire la voce delle donne che “con coraggio difendono i propri diritti contro il sistema patricarcale, razzista e capitalista, che sempre più si avvicina alla distruzione del nostro pianeta”.
Lesbia Yaneth stava lavorando perché si desse seguito alla proposta di legge del Governo sulla Consultazione Preventiva che avrebbe dovuto regolamentare l’attuazione della Convenzione 169 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, in cui si prevede la “Consultazione libera e preventiva” delle popolazioni indigene che, nel rispetto della propria autonomia decisionale in merito al loro processo di sviluppo, obbliga ad una consultazione diretta prima della costruzione di qualunque opera.
Ed era previsto un primo passaggio proprio il 4 e il 5 luglio.
Inoltre si denunciano i legami diretti con la costruzione della diga che porta il suo nome, di Gladys Aurora Lopez, presidente del Partito Nazionale e vicepresidente del Congresso Nazionale, con un evidente conflitto di interessi.
Lesbia Yaneth è sparita il 5 luglio e il suo corpo è stato trovato in una discarica il giorno dopo. Parlano di problemi famigliari, di bande criminali, di un furto della sua bicicletta. Stanno tentando di depistare ciò che risulta a tutti evidente: l’ennesimo omicidio mirato, l’ennesima esecuzione.
Come Comitato “Berta Vive” di Milano, riteniamo direttamente responsabile di questo nuovo omicidio il governo dell’Honduras, Juan Orlando Hernández, le forze militari e di polizia come tutte le istituzioni governative che dovrebbero proteggere tutti e tutte coloro che si adoperano per difendere i diritti umani, i beni comuni e la natura.
Come Comitato “Berta Vive” di Milano, sosteniamo la denuncia del Copinh che riconosce la stessa matrice politica dell’omicidio di Berta e ci uniamo nell’esprimere il nostro dolore e la nostra solidarietà alla famiglia di Lesbia Yaneth e a tutti e tutte i compagni e le compagne del Copinh.
Uniamo la nostra voce a quella di Berta, Lesbia Yaneth e tutto il Copinh chiedendo vita, giustizia, libertà, dignità e pace.

Despertemos Humanidad!

Justicia para Berta!

Justicia para Lesbia!

Comitato Berta Vive Milano – Italia

* fonte: http://www.elheraldo.hn/pais/978283-466/ministro-de-seguridad-admite-que-fallaron-en-la-protecci%C3%B3n-de-berta-c%C3%A1ceres