Nicaragua-Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti approva Nica Act


Governo nicaraguense condanna la decisione definendola ‘offensiva e retrograda’
Managua, 6 ottobre (LINyM)

Con un comunicato emesso il 3 ottobre, il governo del Nicaragua ha annunciato che la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti (Camera bassa) ha approvato all’unanimità l’iniziativa di legge nota come ‘Nica Act’ (Nicaraguan Investment Conditionality Act of 2017).
L’iniziativa era stata presentata lo scorso anno dai congressisti di origine cubana Ileana Ros-Lehtinen (repubblicana) e Albio Sires (democratico). Dopo aver ricevuto l’approvazione del Comitato degli affari esteri, il progetto di legge era approdato alla Camera per la discussione e l’approvazione.
Il testo passerà ora al Senato. Qualora venisse approvata anche dall’altro ramo del Congresso statunitense e convertita in legge dal presidente Trump, l’iniziativa obbligherebbe il governo Usa a votare contro qualsiasi prestito degli organismi di credito multilaterali al Nicaragua.
Secondo i suoi promotori, la misura avrebbe l’obiettivo di obbligare il governo di Daniel Ortega a ristabilire la democrazia e realizzare elezioni libere e trasparenti.
Secondo vari economisti, le conseguenze dell’approvazione del Nica Act ricadrebbero sul settore più povero della popolazione. La Banca interamericana di sviluppo, Bid, e la Banca Mondiale prestano annualmente al settore pubblico del Nicaragua circa 250 milioni di dollari destinati a programmi e progetti di investimento, cioè circa il 62% dei prestiti ufficiali ricevuti da fonti bilaterali e multilaterali di cooperazione.

Azione irrazionale, offensiva e lesiva dei diritti umani
Attraverso un comunicato, il governo del Nicaragua ha attaccato la decisione della Camera dei rappresentanti. “Abbiamo espresso in diverse occasioni e con la stessa fermezza la nostra posizione di fronte a questa azione irrazionale, offensiva e lesiva dei diritti umani dei nicaraguensi. Consideriamo che questa iniziativa di legge sia una aperta violazione alla sovranità del Nicaragua e una negazione di tutti i processi politici, sociali, culturali ed economici in corso”.

Il governo nicaraguense ha definito come “retrograde, indebite e offensive” le posizioni assunte da alcuni congressisti nordamericani “che non hanno ancora superato l’idea di conflitto e di interessi estranei alla volontà e tranquillità dei popoli”.
La vicepresidente del Nicaragua, Rosario Murillo, ha sottolineato che con questo comunicato il governo sandinista sta riaffermando il suo impegno “con la pace, il bene comune, la democrazia, l’unità, la sicurezza e la prosperità di tutte le famiglie nicaraguensi”.

La lobby dell’opposizione

Nei giorni scorsi una delegazione della forza politica d’opposizione Fronte ampio per la democrazia, Fad, si è nuovamente riunita negli Stati Uniti con diversi settori della società civile e con politici di entrambi i rami del Congresso statunitense. Nel mirino le prossime elezioni municipali del 5 novembre, il sostegno dell’Organizzazione degli stati americani, Osa, all’attività elettorale e possibili sanzioni contro il Nicaragua.
Già lo scorso anno, membri del partito di opposizione Movimento di rinnovamento sandinista, Mrs, del Movimento per il Nicaragua, MpN, e di organismi dei “diritti umani” -ora confluiti nel Fad- si erano recati negli Stati Uniti per riunirsi con la Ros-Lehtinen. Anche in quell’occasione erano state sollecitate misure di pressione contro il governo sandinista.

Testo Giorgio Trucchi-Traduzione Giampaolo Rocchi

Testo originale: LINyM