Messico, protesta dei campesinos duramente repressa dalla polizia a San Quintín

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Dallo scorso lunedì, circa 10.000 lavoratori di San Quintín, Baja California, esasperati dalle  condizioni di lavoro, hanno bloccato la principale arteria stradale della regione (che collega la penisola con il confine degli Stati Uniti) per chiedere al Governo di accettare le loro richieste.

I manifestanti, nella quasi totalità lavoratori giornalieri, pretendono infatti migliori condizioni di lavoro – con un aumento dello stipendio da 10 a 20 dollari al giorno – e chiedono che gli abusi sessuali dei capireparto e dei responsabili dei ranch a danno delle lavoratrici non vengano più tollerati.
La notte di lunedì migliaia di lavoratori di San Quintín e delle zone circostanti sono scesi in sciopero denunciando minacce e attacchi da parte del governo locale; nei giorni successivi negozi e stazioni di benzina sono stati saccheggiati e diverse automobili sono state date alle fiamme. Dopo gli scontri, sono stati schierati quasi 1.200 agenti di sicurezza che, nella giornata di giovedì, hanno arrestato più di 200 persone, delle quali almeno 23 sono state incriminate per i reati di attacchi ai mezzi di comunicazione e di trasporto.
Durante lo sciopero l’Instituto Federal de Telecomunicaciones (IFETEL), ha poi ordinato di sospendere il segnale dell’emittente radio indigena XEQIN, la voce della valle, lasciando decine di campesinos, molti dei quali lavorano nella raccolta, senza mezzi di comunicazione.
Diversi professori dell’Università Autonoma di Baja California hanno condotto studi in cui  sono testimoniate le condizioni schiavistiche in cui vengono trattati i campesinos. Molte delle persone che lavorano nei campi, infatti, sono indigeni assunti con l’inganno per lavorare nei campi dove vengono sfruttati dalle aziende agricole locali. I ricercatori hanno inoltre rilevato che i braccianti vivono direttamente nei campi in cui lavorano e hanno dunque perso ogni autonomia personale, oltre ad essere continuamente esposti alle sostanze chimiche utilizzate nelle colture.
San Quintín è una delle più importanti valli agricole del Messico a causa del volume delle sue esportazioni e del numero di lavoratori rurali (circa 60.000) che lavorano raccogliendo fragole, cipolle, asparagi, pomodori e frutti di bosco per il mercato statunitense.
Nel corso della mattinata di ieri i portavoce dei lavoratori hanno incontrato il governatore dello stato, Francisco Vega, ma hanno annunciato nuove proteste nel pomeriggio di oggi, con l’obiettivo di fare pressione sul governo affinché rispetti le esigenze dei lavoratori.
21 Marzo 2015
InfoAut
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