Wikileaks fa luce sul trattato ultrasegreto

stoppt-tisaMarco A. Gandásegui*  ALAI AMLATINA, 18/06/2015

Panama e altri 50 paesi stanno negoziando in segreto un trattato che porrà fine a quel poco che resta in termini di democrazia e libero mercato su scala globale. Tutto indica che questa operazione si stia svolgendo a margine delle leggi dei paesi coinvolti che godono dell’assessorato di funzionari nordamericani ed europei. Il Congresso Usa sta legiferando per creare le condizioni attuative di questo accordo e nel caso di Panama e degli altri paesi non ci sono informazioni.

Wikileaks sta facendo filtrare, tramite la rete giornalistica mondiale di cui dispone, il contenuto dei negoziati clandestini per stabilire un’alleanza neoliberista planetaria: il Trade in Services Agreement, TISA. L’accordo di intercambio di servizi non solo viene negoziato nel più assoluto silenzio ma si pensa di mantenerlo segreto per ulteriori cinque anni dalla sua entrata in vigore.

Il livello di segretezza del TISA che riguarda telecomunicazioni, commercio elettronico, servizi finanziari, assicurazioni e trasporti, è ancora più elevato de Trans-Pacific Partnership Agreement (TPPA) tra Washington e i suoi partner asiatici. Wikileaks ha divulgato documenti da cui si scopre che si sta costruendo un insieme di norme e regole progettate per eludere le regolamentazioni statali relative al mercato globale.

Se il trattato resterà segreto, I paesi coinvolti non dovranno rendere conto a nessuno. Secondo fonti ben informate, l’intenzione fraudolenta di questi negoziati è ovvia dal momento che viola la Convenzione di Vienna sulla Legge dei Trattati. Al momento, i paesi latinoamericani coinvolti in questi negoziati sono Panama, Cile, Colombia, Costa Rica, Messico, Paraguay e Perù. I testi dei negoziati divulgati da Wikileaks dimostrano che si vuole eliminare tutti i controlli relativamente ai servizi finanziari. Sono stati proprio i derivati o i CDS (credit default swaps) a generare la bolla della borsa che nel 2007-2008 ha messo fine al sistema finanziario capitalista fino ad allora conosciuto. Il collasso obbligò Washington a iniettare milioni di dollari di fondi pubblici nelle banche più grandi per evitare la bancarotta.

Wikileacks ha avuto accesso a note interne sui negoziati con Israele e Turchia affinché aderissero al trattato cosa che è stata negata a Cina e Uruguay che lo avevano richiesto probabilmente per paura che filtrassero i contenuti dell’accordo. E’ indicativa la lista dei paesi latinoamericani aderenti al Tisa, tutti alleati fedeli degli Stati Uniti mentre non appaiono i paesi dell’Alba o altri come Brasile, Argentina verso i quali Washington non ha fiducia.

La cosa più incredibile è che la proposta del TISA è di esigere la trasparenza totale dai paesi che non facciano parte del trattato. Questi paesi dovrebbero annunciare in anticipo e aprire una discussione ogni volta che trattano su regole e normative che vorrebbero applicare, per consentire alle grandi corporazioni di avere il tempo per fermare, modificare o impedire l’applicazione di queste scelte sovrane in funzione dei loro interessi.

Il TISA terrà conto delle esigenze dell’industria finanziaria di Wall Street a New York e della City a Londra e degli interessi delle grandi corporazioni globali. Secondo la professoressa di Diritto dell’Università di Auckland, Nuova Zelanda, Jane Kelsey, “il pericolo maggiore è che il Tisa impedirà ai governi di rafforzare le regole per controllare il sistema finanziario”.

Disegnato a stretto contatto col settore finanziario capitalista globale, il TISA obbligherà i governi firmatari a rafforzare e ampliare la deregolamentazione e liberalizzazione delle borse fattore che ha già causato delle crisi. Oltre a ciò non potranno più avere il controllo dei dati finanziari sul loro territorio e dovranno accettare derivati creditizi tossici quindi non avranno più mezzi per impedire altre crisi. Tutto questo sarà imposto tramite accordi segreti senza che l’opinione pubblica si renda conto di quali siano i veri motivi che portano alla rovina i loro paesi.

*Marco A. Gandásegui, figlio, professore di Sociologia della Università di Panama e investigatore associato del Centro di Studi LatinoamericanI Justo Arosemena (CELA)

: http://www.alainet.org/es/articulo/170479