Contro il COVID-19, FMI riconosce la lotta del NICARAGUA

Contro il COVID-19 e la gestione macroeconomica
Il Fondo Monetario Internazionale ( FMI), riconosce la lotta del NICARAGUA

In un aggiornamento delle politiche adottate dai paesi per affrontare la pandemia globale di COVID-19, il Fondo monetario internazionale riconosce che a dicembre 2020 il settore pubblico non finanziario del Nicaragua ha chiuso con un deficit del 2,5 % del PIL (-1,6 % nel 2019), il più basso della regione, e che il governo ha raggiunto un equilibrio tra minori incassi e maggiori pressioni sulla spesa, principalmente nel settore sanitario, per far fronte alla pandemia e agli effetti degli uragani Eta e Iota …Mette in evidenza che nel 2020 le azioni di politica fiscale sono state finalizzate a stanziare maggiori risorse per la spesa sanitaria e gestione dei disastri naturali … Il FMI sottolinea che il governo nicaraguense è riuscito a mantenere programmi di investimento sociale e pubblico, a salvaguardare la stabilità del lavoro, a portare avanti una gestione attiva di finanziamento pubblico attraverso l’impiego di risorse esterne e il collocamento di obbligazioni della Repubblica del Nicaragua …Constata che grazie a questa strategia, nel 2020, l’erogazione di prestiti esterni è stata di 829,5 milioni di dollari (538 milioni di dollari nel 2019) e l’emissione di obbligazioni della Repubblica è stata di 219,8 milioni di dollari (164,1 milioni di dollari nel 2019) … L’attivazione di nuovi finanziamenti esterni nel 2020 ha incluso prestiti dell’FMI, della Banca Mondiale, della Banca Interamericana di Sviluppo e della Banca Centroamericana per l’Integrazione Economica (CABEI), per finanziare le spese relative al COVID-19. Il 20 novembre 2020, l’FMI ha approvato un importo equivalente a 186,8 milioni di dollari (130 milioni di DSP) per il Nicaragua nell’ambito del Rapid Financing Instrument (RFI) e del Rapid Credit Facility (RCF), che sono stati erogati il​​ 7 dicembre 2020. Il 27 aprile 2021, il CABEI ha approvato un finanziamento di 100 milioni di dollari per la vaccinazione di 3,27 milioni di persone contro il COVID-19 (6,86 milioni di dosi), pari al 69,2% della popolazione prioritaria nell’attuazione del Piano di vaccinazione nicaraguense contro il COVID-19, che mira a vaccinare 4,7 milioni di persone.
26 Maggio 2021
Informe Pastran, Managua
Trad. A.Bottero

 

 

Nicaragua: 3° anniversario del tentativo di colpo di stato

Nell’aprile 2018 il popolo nicaraguense ha dovuto far fronte all’ennesima offensiva nordamericana, attuata questa volta sotto forma di “golpe morbido”: la strategia passa dalla pressione psicologica con massicce campagne di disinformazione ed accuse gravi contro il governo sgradito all’impero, all’azione violenta e armata, con atti terroristici, criminali e distruttivi. Il tutto finanziato, con la solita scusa degli “aiuti umanitari”, dall’USAID, la famigerata agenzia statunitense “per lo sviluppo”. Ma il popolo nicaraguense è riuscito collettivamente ad arginare il golpe e sconfiggerlo.

Marzo 2021: emergono le prove che gli Stati Uniti continuano a sovvenzionare, con un milione e mezzo di dollari, gruppi d’opposizione per creare disordini in vista delle elezioni di novembre.

Solo i nicaraguensi devono decidere sul futuro del Nicaragua, senza ingerenze straniere e senza sanzioni unilaterali, coercitive, illegali, disumane.

No Pudieron Ni Podrán!

 

Una dolorosa perdita

L’Associazione Italia Nicaragua di Milano esprime la sua profonda tristezza per la dolorosa scomparsa del Dott. Paul Oquist Rally, nato negli Stati Uniti d’America, cittadino nicaraguense dal 1983.
Ricopriva l’incarico di Ministro Segretario Privato per le Politiche Nazionali della Presidenza della Repubblica del Nicaragua. 

Noto ed apprezzato per il suo alto profilo accademico, professionale e politico; stimato a livello nazionale ed internazionale per il suo straordinario ed infaticabile impegno per il popolo nicaraguense, per la sovranità nazionale, per un mondo migliore e più umano. 

Un compagno sandinista sempre leale e fedele ai suoi principi, un rivoluzionario integerrimo per la sua amata Patria Nicaragua. 

Inviamo le nostre più sincere manifestazioni di solidarietà e le nostre più sentite condoglianze ai suoi familiari, al Governo, al Partito Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale. 

Che riposi in Pace. 

Associazione Italia Nicaragua
Milano 
14 aprile 2021 

Honduras Omicidio Berta Cáceres

 

Omicidio Berta Cáceres

inizia il processo contro David Castillo

Un momento decisivo nella ricerca della verità e della giustizia”

Managua, 31 marzo (LINyM) 

Il 6 aprile inizierà in Honduras il processo contro David Castillo, accusato di essere coautore dell’omicidio della ‘combattente sociale’ Berta Cáceres.

“Dopo cinque anni di battaglia legale siamo a un punto di svolta nella ricerca di verità e giustizia”, ​​ha detto in conferenza stampa  Bertha Zúniga Cáceres, figlia della leader indigena assassinata nel 2016 e attuale coordinatrice del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras (Copinh).

David Castillo è stato presidente di Desarrollos Energéticos SA (DESA), titolare della concessione per la costruzione del progetto idroelettrico Agua Zarca contro cui Berta Cáceres e il Copinh hanno lottato per anni, ed ex ufficiale dell’intelligence militare honduregna, graduato presso l’accademia militare statunitense di West Point.

“Castillo è coautore dell’omicidio e fa da cerniera con gli autori intellettuali, cioè con quelle persone ricche, potenti e molto influenti nel nostro Paese che hanno organizzato e finanziato il crimine e che godono di assoluta impunità.

Insieme hanno strutturato e reso operativo un sistema di persecuzione permanente contro il Copinh e contro Berta, non solo in quanto combattente sociale e leader di questo processo di resistenza territoriale, ma anche in quanto donna. È evidente che il contesto in cui è avvenuto l’omicidio ha una forte connotazione di genere.

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Honduras-Grave regressione dei diritti delle donne

Honduras-Grave regressione dei diritti delle donne
Proibizione dell’aborto e del matrimonio egualitario scolpita nella pietra
Managua, 22 gennaio (Rel UITA | LINyM) 
La giornata di ieri (giovedì) sarà ricordata per molto tempo. Il Parlamento dell’Honduras ha infatti approvato una riforma costituzionale che di fatto mette una pietra tombale sulla possibilità di depenalizzare l’aborto e il matrimonio egualitario, entrambi già proibiti nella nazione centroamericana da quasi quarant’anni (1982).

Il progetto di riforma era stato presentato nei giorni scorsi dal vicepresidente del Congresso, il conservatore Mario Pérez, con l’obiettivo di modificare l’articolo 67 della Costituzione e “tutelare” così il divieto assoluto di abortire da qualsiasi tentativo futuro di depenalizzazione.

All’ultimo minuto, la maggioranza conservatrice e ultraconservatrice presente alla sessione parlamentaria virtuale ha poi inserito nel nuovo testo l’articolo 112, scolpendo così nella pietra la proibizione del matrimonio e dell’unione di fatto tra persone dello stesso sesso, che non verranno nemmeno riconosciuti se celebrati secondo le leggi di altri paesi.

Secondo le prime indiscrezioni, la riforma è stata approvata in un unico dibattito (la legge ne prevede almeno due), con un numero di voti (84) inferiore a quello stabilito dalla legge (86) e che non coincide con il numero dei deputati che hanno votato.

Il testo approvato dell’articolo 67 recita che “è vietata e illegale qualsiasi forma di interruzione della vita del nascituro, da parte della madre o di una terza persona, la cui vita deve essere rispettata fin dal concepimento”.

Stabilisce inoltre che “le disposizioni di questo articolo e dell’articolo 112 di questa Costituzione possono essere emendate solo dalla maggioranza dei tre quarti dei membri della plenaria del Congresso” e che “saranno nulle le disposizioni legali create dopo l’entrata in vigore di questo articolo che stabiliscano criteri contrari” al testo approvato. In questo modo sarà praticamente impossibile per qualsiasi forza politica raggiungere i 96 voti (di 128 disponibili) necessari per riformare questo articolo della Costituzione.
In mezzo a tante irregolarità, vale la pena ricordare che la Costituzione dell’Honduras non prevede, né autorizza questo tipo di maggioranza qualificata (tre quarti della plenaria).

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Buon Anno Nuovo

Il Nicaragua ha dimostrato nel 2020 – e lo ha dimostrato storicamente – con il suo popolo coraggioso e il suo governo umanista e solidale, il governo sandinista, di conoscere le lotte e le vittorie di fronte alle sfide più alte che possono essere affrontate, come una pandemia globale e quella di due uragani intensi e devastanti consecutivi, che hanno causato ingenti danni materiali ma dove il Governo ha agito tempestivamente per salvare  la vita umana come priorità fondamentale. (ndr di F.Franco-VS)

Honduras “Li rivogliamo vivi! Verità e giustizia adesso!”

Honduras “Li rivogliamo vivi! Verità e giustizia adesso!”
Cinque mesi dalla sparizione forzata dei giovani attivisti garifuna

Managua, 14 dicembre (LINyM) -.
In occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, l’Organizzazione fraterna nera honduregna (Ofraneh) ha organizzato il seminario virtuale “Sparizione forzata in Honduras: il caso Triunfo de la Cruz”.

Tra pochi giorni si compiranno cinque mesi dalla sparizione forzata di quattro attivisti della comunità garifuna di Triunfo de la Cruz, tra cui il presidente del patronato Alberth Sneider Centeno, e di una quinta persona.

Il 18 luglio, uomini armati che indossavano uniformi della Polizia militare e della Direzione investigativa (Dpi) hanno fatto irruzione nella comunità. Oltre a Centeno sono stati sequestrati Milton Martínez, Suami Mejía e Gerardo Róchez, tutti membri dell’Ofraneh e del Comitato per la difesa delle terre della comunità (triunfeñas). Junior Juárez, l’altra persona rapita e scomparsa, è un vicino di Triunfo de la Cruz.

La Corte interamericana dei diritti umani (Corte IDH) ha chiesto allo Stato dell’Honduras di adottare “tutte le misure necessarie e appropriate per determinare il luogo in cui si trovano i giovani attivisti” e di presentare “un rapporto completo e dettagliato sull’esecuzione delle disposizioni. Ha anche esortato a proteggere il diritto alla vita e all’integrità personale degli abitanti delle comunità di Triunfo de la Cruz e Punta Piedra.

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Campagna di aiuti per i danni causati dagli uragani Eta e Iota in Nicaragua

Centinaia di milioni di dollari, i danni causati dagli uragani in Nicaragua.
Un uragano come Iota cosi potente e distruttivo  non si era mai visto.
Per il  governo  la vita delle persone è stata la priorità, attivando giorni prima del loro passaggio il sistema di prevenzione ed evacuazione.

Molte comunità nella Costa Atlantica del Nord sono state rase al suolo, scomparse completamente.
Coordinamento Associazione Italia Nicaragua
-Comitato di solidarietà Internazionalista di Zaragoza.

25 novembre 2020

Nicaragua, resistenza e organizzazione.

Nicaragua, resistenza e organizzazione.
Comunicato di Associazione Italia Nicaragua
Non uno, ma due uragani nell’arco di una settimana hanno colpito l’America Centrale.

ETA e IOTA hanno significato devastazione ambientale, distruzione urbanistica e un saldo di  vittime umane ancora in tragico aggiornamento.
Una drammatica realtà che non è certo inedita per quel continente.
Ciò che ancora sorprende sono le modalità con cui si affrontano simili eventi.

Il popolo nicaraguense e il governo sandinista si sono mobilitati per prevenire, quindi ridurre i danni, e intervenire in forze per limitare le perdite.

Grazie alla loro abnegazione e al loro profondo senso di umanità, il passaggio dei due uragani non ha potuto sviluppare tutta la sua mortifera potenza.
Tuttavia, anche ci fosse stata una sola vittima, sentiremmo lo stesso dolore che proviamo ora nel verificare un numero ben più consistente.

Le catastrofi naturali spesso non hanno nulla di naturale; sono la diretta conseguenza dello sfruttamento delle risorse ambientali per ingrandire profitto e lucro.
Sulla pelle di Madre Terra si accaniscono gli artigli dell’estrattivismo più sfrenato e del neoliberismo più famelico.

La nostra solidarietà va dunque al popolo e al governo nicaraguense, in questa ennesima prova di resistenza e di civiltà alla quale sono stati sottoposti.
Non mancherà il nostro sostegno in termini politici e sociali come in quelli più strettamente materiali, indispensabili sia gli uni che gli altri per avversare le difficoltà in un momento così complicato.

Andará Nicaragua!
Coordinamento Associazione Italia Nicaragua  

Milano 21 Novembre 2020

 

America Centrale, piove sul bagnato

America Centrale, piove sul bagnato
Due uragani potentissimi in due settimane

Managua, 18 novembre (LINyM) -.
Tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre, l’uragano Eta, di 4^ categoria della scala Saffir-Simpson, ha prima impattato sulla Regione autonoma della costa caraibica nord (Raccn) del Nicaragua con venti ad oltre 240 km/h, e ha poi proseguito la sua traiettoria verso l’Honduras e il Guatemala già declassato a tormenta tropicale. Dietro di sé ha lasciato morte e distruzione.

La protezione civile honduregna (Copeco) ha riportato la morte di 74 persone, più di mezzo milione di famiglie colpite (quasi 3 milioni di persone), di cui 60 mila quelle evacuate. In Guatemala la furia di Eta ha fatto 46 morti, 96 dispersi e ha colpito quasi un milione di persone. Distrutte anche le coltivazioni di circa 700 mila persone. Incontabili i danni alle strutture e infrastrutture pubbliche e private e alle attività produttive.

Forte anche l’impatto su altri paesi della regione come la Costa Rica e Panama, con piogge battenti, violente inondazioni e gravi danni alle infrastrutture.

Non sono nemmeno mancate le polemiche che hanno accompagnato l’impatto di Eta sull’America centrale, sia per la mancanza di piani di emergenza adeguati che per la lentezza nella risposta al grave pericolo di cui si era a conoscenza da diversi giorni.

In modo particolare, l’amministrazione Hernández in Honduras è stata accusata di avere atteso fino all’ultimo momento prima di disporre lo stato di massima allerta su tutto il territorio nazionale1, privilegiando gli interessi dei magnati del turismo che speravano di rimpinguare le proprie casse durante la cosiddetta ‘settimana morazanica’, a scapito della sicurezza della popolazione.       

Diversa invece la situazione in Nicaragua dove l’immediata attivazione di un efficiente ed efficace sistema di prevenzione dei disastri ha permesso che non ci fossero vittime, nonostante l’impatto devastante di Eta su strutture e infrastrutture pubbliche e private.

Arriva Iota

Nemmeno il tempo di rialzare la testa e contare i danni che l’uragano Iota, il trentesimo di questa stagione, di 5^ categoria, si è abbattuto nuovamente sull’America Centrale, seguendo quasi lo stesso percorso di Eta e impattando con raffiche di quasi 280 km/h sulla costa nicaraguense all’altezza della comunità di Haulover, a 45 chilometri a sud di Bilwi/Puerto Cabezas.

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