La covidfobia e l’allarmante situazione di violenza sulle donne
Pandemia incrementa disuguaglianza, ingiustizia e stigmatizzazione
Managua, 26 maggio (Rel UITA | LINyM) -.
La scorsa settimana, il Centro per i diritti della donna, Cdm, l’Equipe giuridica per i diritti umani e Women’s Link Worldwide hanno inoltrato al massimo organo di giustizia honduregno una richiesta di informazioni sui casi di violenza domestica durante gli oltre due mesi di lockdown.
Incaricati di ricevere le denunce, applicare misure di protezione e tutela, verificandone poi l’adempimento durante la sospensione delle attività dei tribunali, sono i giudici di pace secondo quanto disposto dal presidente della Corte suprema di giustizia (risoluzione PCSJ 16-2020) [1].
Uno degli effetti più gravi della pandemia è l’acuirsi delle disuguaglianze che già esistono nella società honduregna. In questo contesto, la quarantena diventa la più grande minaccia per molte donne, bambine e bambini.
Secondo l’Osservatorio sui diritti umani delle donne[2] del Cdm, dall’entrata in vigore delle misure restrittive delle libertà ci sono stati 26 femminicidi – 12 nel solo mese di maggio -, 3 tentati femminicidi e 10 casi di violenza sessuale. In totale, da gennaio sono già state assassinate 95 donne.
Paura e impunità
Dati della procura aggiornati al 30 aprile evidenziano più di 300 casi di violenza domestica. Ci sono però sufficienti elementi per credere che la situazione sia estremamente più grave, in quanto sono molte le donne che per timore non denunciano il loro aggressore. In Honduras ci sono più di 20 mila denunce di violenza domestica all’anno, ma solo per il 22% di esse si ottiene una condanna.
Il movimento femminista “Visitación Padilla” assicura che tra marzo e aprile di quest’anno ha ricevuto quasi 13 mila chiamate di donne che chiedevano aiuto. Sono più di 32 mila le denunce raccolte dall’inizio dell’anno. Secondo l’Osservatorio sulla violenza dell’Università nazionale autonoma dell’Honduras, nel 2019 ci sono stati 406 femminicidi, uno ogni 22 ore. Più del 90% dei casi è rimasto impunito.
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