Nicaragua, dollari e bugie
Le menzogne hanno le gambe corte
(Managua, 29 luglio (Altrenotizie)
Agli inizi di luglio, dopo una riunione con il vescovo ultraconservatore di Estelí Abelardo Mata, alcuni dirigenti dell’Associazione nicaraguense pro diritti umani, Anpdh, hanno deciso un rimpasto nel consiglio di amministrazione, separando Álvaro Leiva dalla carica di segretario esecutivo.
La nuova giunta ha poi chiesto a Leiva di rendere conto di tutte le donazioni ricevute prima, durante e dopo la crisi. Attualmente il discusso difensore dei diritti umani si trova in Costarica, paese in cui si è autoesiliato in agosto dell’anno scorso. Due mesi dopo, il governo del Costarica gli aveva concesso asilo politico.
Dato il rifiuto di Leiva di adempiere ai suoi doveri, i membri del consiglio d’amministrazione della Anpdh lo hanno accusato di essersi appropriato indebitamente di quasi mezzo milione di dollari, nonché di avere alterato i libri contabili e di avere falsificato alcune firme.
Lo accusano anche di avere creato una nuova ong in Costa Rica e di cercare di accedere a nuove fonti di finanziamento usando i canali della Anpdh.
Una valanga di donazioni
La Anpdh, insieme al Cenidh e alla Cpdh [1], hanno svolto una funzione strategica durante la crisi politico-sociale dello scorso anno in Nicaragua, operando come cassa di risonanza internazionale delle denunce dell’opposizione in quanto alle presunte violazioni dei diritti umani da parte del governo sandinista.
Le ingenti donazioni ricevute dalla Anpdh tra il 2017 e il 2019 provengono da organizzazioni internazionali impegnate da sempre nel finanziamento di processi di destabilizzazione di governi e movimenti progressisti in America Latina, tra cui la Fondazione nazionale per la democrazia (National Endowment for Democracy – NED), l’Istituto nazionale democratico (National Democratic Institute – NDI) e la Fondazione Open Society di George Soros.
Dopo l’inizio della crisi, l’Anpdh è stata l’organizzazione che più ha gonfiato i dati riguardanti decessi, feriti e persone detenute. Nell’ultimo rapporto presentato a settembre dello scorso anno, il cui contenuto è stato ripreso e divulgato come “verità assoluta” da media nazionali d’opposizione e media mainstream, la Ong diretta da Leiva assicurava che in Nicaragua c’erano già più di 560 morti per mano della polizia e dei paramilitari, oltre 4500 feriti e non meno di 1300 tra persone sequestrate e scomparse. Continua a leggere
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