Giornalisti sotto attacco in tutta America Latina
Tegucigalpa, 1 febbraio (La Rel/LINyM) -. Il recente omicidio, avvenuto nella città di San Pedro Sula, del giornalista Igor Padilla porta a 64 il numero di persone legate ai media assassinate in Honduras negli ultimi 15 anni. Informare è diventato oramai un lavoro estremamente pericoloso.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Igor Padilla, noto giornalista del canale HCH, è stato crivellato di colpi da sconosciuti, sopraggiunti su due fuoristrada, mentre registrava uno spot davanti a un negozio di giocattoli.
Il rapporto sulla libertà di espressione presentato lo scorso anno dal Commissariato nazionale per i diritti umani, Conadeh, segnala che dei 63 casi di omicidio di lavoratori dei media, il 95% è rimasto impunito.
Più di 50 persone sono state assassinate dopo il colpo di Stato del 2009, 24 tra il 2014 e il 2015.
L’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani in Honduras, Oacnudh, ha chiesto di far immediatamente luce sul crimine che è costata la vita a Padilla.
Con un comunicato, la Oacnudh ha ricordato che “qualsiasi attacco, minaccia od oltraggio alla libertà di espressione, compresa l’intimidazione, le minacce, la censura e infondere paura a chi esercita il lavoro di giornalista, va contro lo stato di diritto democratico nel quale il rispetto dei diritti è ritenuto fondamentale”.
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