Miriam Miranda:
“Affrontiamo persone potenti, ma non smetteremo mai di lottare”
Due mesi dalla sparizione forzata di Snaider, Milton, Suami, Gerardo e Junior
Managua, 23 settembre (LINyM)
Sono passati due mesi dalla sparizione forzata di quattro attivisti della comunità garifuna di Triunfo de la Cruz, tra cui il presidente del patronato Alberth Snaider Centeno, e di una quinta persona.
Sia Centeno che Milton Martínez Álvarez, Suami Mejía García e Gerardo Róchez Cálix sono membri dell’Organizzazione fraterna nera honduregna (Ofraneh) e del Comitato per la difesa delle terre della comunità (triunfeñas). Junior Rafael Juárez Mejía, l’altra persona sequestrata e fatta sparire, è un vicino della comunità.
I cinque giovani sono stati prelevati con la forza dalle loro case da uomini armati che indossavano uniformi della Polizia militare e della Direzione investigativa (Dpi).
Dopo alcuni giorni, la Corte interamericana dei diritti umani (Corte IDH) ha chiesto allo Stato dell’Honduras di adottare “tutte le misure necessarie e appropriate” per determinare il luogo in cui si trovano i giovani attivisti.
Ha anche esortato a proteggere il diritto alla vita e all’integrità personale dei membri delle comunità di Triunfo de la Cruz e Punta Piedra, nonché a coordinare le misure di protezione con le persone beneficiate dalla risoluzione della corte.
La Corte interamericana ha infine ordinato alle autorità honduregne di presentare, entro e non oltre il 24 agosto, un rapporto completo e dettagliato sull’esecuzione delle disposizioni.
Da parte sua, il Comitato delle nazioni unite sulle sparizioni forzate ha chiesto allo Stato dell’Honduras “di stabilire una strategia globale che includa un piano d’azione per una ricerca esaustiva e immediata e per l’indagine imparziale sulla sparizione forzata”.
Due mesi dopo, non solo non sono stati fatti passi in avanti nella ricerca dei giovani leader comunitari, ma le risposte delle autorità honduregne alle richieste delle famiglie, della comunità di Triunfo de la Cruz e degli organismi nazionali e internazionali per i diritti umani sono state insufficienti e inadeguate.
Uno Stato indolente
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